Integrazione e solidarietà | 14 luglio 2025, 06:34

In Valle il 'Pronto Intervento Sociale': al via la sperimentazione annuale

Un protocollo d’intesa tra Regione, Forze dell’Ordine, Usl, Comune di Aosta e altri enti dà il via a un nuovo servizio per affrontare situazioni di estrema fragilità

In Valle il 'Pronto Intervento Sociale': al via la sperimentazione annuale

Uno strumento di risposta alle emergenze sociali prende forma in Valle d’Aosta. È stato presentato venerdì 11 luglio il protocollo d’intesa per la sperimentazione del Pronto Intervento Sociale-PRIS, un servizio innovativo riconosciuto come Livello essenziale delle prestazioni sociali-LEPS e pensato per offrire supporto immediato e qualificato alle persone in condizioni di grave vulnerabilità.

L’accordo – della durata di un anno – è stato sottoscritto dai principali soggetti istituzionali coinvolti nelle segnalazioni di casi critici: il Dipartimento Politiche sociali della Regione autonoma Valle d’Aosta, la Questura di Aosta, il Gruppo Carabinieri di Aosta, la Usl VdA, il Dipartimento Protezione civile e Vigili del Fuoco e il Comune di Aosta. In una fase successiva, al termine della sperimentazione, anche gli altri Comuni valdostani aderiranno al protocollo tramite il Celva.

"Con il Pronto Intervento Sociale – ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità, Salute e Politiche sociali, Carlo Marzi – estendiamo la rete di presa in carico e inclusione anche alle situazioni di emergenza, nelle quali è necessario un aiuto immediato. Nessuno deve sentirsi solo: il PRIS sarà un punto di riferimento per chi vive condizioni di povertà estrema, abbandono, emarginazione, violenza o perdita improvvisa dell’abitazione".

Il servizio sarà attivo 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, ma potrà essere attivato solo da soggetti istituzionali qualificati – come le Forze dell’ordine, i Pronto soccorso, i servizi sociali, Caritas, Casa rifugio, e la Protezione civile – tramite un numero telefonico dedicato. In orario d’ufficio, la gestione sarà in capo al servizio sociale territoriale e al Punto Unico di Accesso-PUA; nelle ore notturne, nei festivi e prefestivi, entreranno in azione équipe specializzate socio-sanitarie composte da operatori di Esprit à l’envers, Noi&gli altri, La Libellula, Enaip e La Sorgente.

Ogni intervento PRIS avrà una durata massima di 72 ore e potrà includere accoglienza temporanea, fornitura di beni essenziali, attivazione dei servizi sanitari e – ove necessario – mediazione interculturale. I casi che richiedono un supporto continuativo saranno successivamente affidati ai servizi sociali territoriali o specialistici.

I partner istituzionali hanno accolto con favore l’attivazione del PRIS. "Garantire una risposta tempestiva alle situazioni di fragilità è fondamentale – ha spiegato Francesca Pescara Di Diana, Commissario capo e dirigente della Squadra Mobile della Questura aostana – e il lavoro in rete tra istituzioni è la chiave per proteggere chi è più vulnerabile".

Il maggiore Gianluca Carpinone, comandante della Compagnia Carabinieri di Aosta, ha sottolineato come "i militari si trovino spesso a gestire casi che richiedono più del solo intervento di sicurezza. Il PRIS offre un supporto prezioso per dare aiuto concreto".

Dal versante sanitario, il direttore dell’Area territoriale Usl, Franco Brinato, ha ricordato che "le emergenze sociali spesso hanno una componente sanitaria rilevante. Il PRIS consolida l’integrazione già avviata nei PUA".

Per il responsabile della Protezione civile Andrea Tropiano "le emergenze non sono solo naturali ma anche sociali. La collaborazione con il PRIS ci consente di intervenire rapidamente a tutela della dignità delle persone".

L’assessora comunale alle Politiche sociali, Clotilde Forcellati, ha definito il nuovo servizio come "un passo avanti prezioso per potenziare la rete di prossimità e rafforzare la capacità del Comune di intercettare le fragilità emergenti, soprattutto nella popolazione anziana".

Il progetto si inserisce nella cornice già tracciata dal Punto Unico di Accesso, che conta oggi otto sportelli attivi sul territorio regionale. La sperimentazione del PRIS sarà seguita da un tavolo tecnico interistituzionale, incaricato di monitorarne l’efficacia e proporre eventuali correttivi in vista di una futura adozione stabile su scala regionale.

pa.ga.