Attualità | 11 luglio 2025, 18:30

Perplessità di volontari e utenti sulla nuova gestione del canile/gattile regionale

Serve davvero un certificato Usl per poter accedere agli spazi degli animali? Perché è proibito scattare foto, registrare video e parlare all'esterno di ciò che accade in struttura? Per quale motivo i volontari a cui è stato ridotto l'orario di attività non possono più prelevare autonomamente gli animali?

L'ingresso del canile/gattile di Aosta

L'ingresso del canile/gattile di Aosta

"Canile gattile di Aosta: siamo sicuri che una iper burocratizzazione degli accessi sia ora funzionale al servizio? Il chiudersi non è mai positivo per un servizio...". Così un professionista aostano commenta quanto accadutogli ieri nella struttura regionale da pochi giorni gestita dal Consorzio Coob, impresa sociale toscana, che si avvale sul posto di personale della consorziata Cooperativa sociale 'Melograno'. I nuovi gestori del canile/gattile hanno preso il posto della valdostana Avapa di Laura Verdura, che ha condotto l'ente per 25 anni. 

Giovedi 10 luglio l'aostano, uno che di servizi al pubblico se ne intende parecchio perchè opera da almeno due decenni in ambito di cooperative socio assistenziali, si è recato nella struttura in località Croix Noire insieme al figlio di 4 anni per chiedere l'adozione di un gatto. Non necessariamente un bel gattino di pochi mesi, andava bene anche un micione sgarruppato. Ha suonato il campanello all'ingresso e al citofono gli ha risposto un operatore: "Non posso farla entrare". "E perchè?", ha replicato il professionista. Risposta: "Per farla entrare in struttura occorre che Lei abbia un certificato della Usl oppure devo avere io l'autorizzazione dal mio dirigente, che però oggi non c'è". L'aostano ha fatto presente che negli anni aveva già adottato dal gattile due mici e ora voleva solo dare un'occhiata, insieme al piccolo che intanto cominciava ad agitarsi, ai felini presenti in struttura. E se il dirigente, non c'era, lo si poteva comunque rintracciare al telefono. Niente da fare: l'operatore ha continuato a negare l'ingresso a papà e figlioletto, che a quel punto hanno desistito e se ne sono andati, il padre con i fumi dal naso e il bimbo in lacrime.

Una volta a casa l'uomo ha postato su Facebook una riflessione sulla disavventura occorsagli e poco dopo a rispondergli sul profilo, chiedendogli di pazientare e "comprendere" l'attuale situazione di riorganizzazione del servizio è stata nientemeno che una figura di vertice della dirigenza regionale del settore.

"Una cosa a mio modo di vedere assolutamente inusuale, che non mi era mai accaduta prima. Ho espresso considerazioni su una vicenda strettamente personale, non credevo di arrivare a scomodare un alto funzionario pubblico", ha detto l'aostano a Laprimalinea. 

A dire il vero, perplessità sull'attuale gestione del servizio (che certamente è in fase di rodaggio ma ha già dato prova di notevole esercizio di autorità) è manifestata anche dai volontari del canile/gattile, coloro cioè che da tempo si sono presi l'incarico di passeggiare gli animali fuori dalle mura della struttura. Con Avapa, i volontari avevano raggiunto un livello di 'quasi' autogestione, pur nel rispetto degli orari e delle poche ma fondamentali regole stabilite.

Il Melograno, però, ha repentinamente cambiato queste regole, introducendone di nuove e ben strette. Anzitutto, il cambio di orario: al mattino non si passeggiano più i cani dalle 8 alle 12 ma dalle 9,30 alle 12 e al pomeriggio dalle 16 alle 18,30. Il taglio di un'ora e mezza fa sì che al mattino tanti animali si ritrovino a passeggiare contemporaneamente nei paraggi del canile ma questo comporta problemi ai volontari perchè alcuni cani tra loro non vanno d'accordo e così percorsi e soste devono essere riprogrammati e gestiti in tempi stretti per evitare che gli animali si trovino 'muso a muso'.

Di più, i volontari non posso più recarsi autonomamente, come avevano praticamente sempre fatto, nelle gabbie per prelevare i cani: sono gli operatori della Melograno a consegnare gli animali dopo aver espletato la procedura, rigorosamente uno per volta e questo crea l'inevitabile coda dei volontari al cancello. Sotto il sole di questa estate rovente, non dev'essere certo un'esperienza piacevole.

Ai volontari, inoltre, è fatto divieto di scattare e men che meno pubblicare foto o realizzare video all'interno della struttura, né possono raccontare all'esterno ciò che avviene all'interno del canile/gattile. 

In ultimo, va ricordato che in almeno due occasioni i dirigenti del Melograno hanno ribadito ai volontari che la loro attività, seppur utile e necessaria, non è comunque "fondamentale".

Quanto alle donazioni di privati, i nuovi gestori del canile/gattile non ne ricevono, precisando che la somma messa a disposizione dalla Regione è sufficiente a coprire tutte le spese. 

Ci si passi l'ignoranza, nella certezza che una spiegazione razionale a tutto ciò ci dev'essere per forza.

 

pa.ga.