Scientia | 24 marzo 2023, 07:13

L'importanza di una conoscenza biologica unitaria dell'uomo per la prevenzione e la cura

Terza tappa di un'analisi a puntate - pensata e organizzata dal ricercatore medico Diego Tomassone per LAPRIMALINEA.IT - la più approfondita e chiara possibile su un tema che, lungi da scelte ideologiche o 'di campo' necessita di un approccio scientifico

L'importanza di una conoscenza biologica unitaria dell'uomo per la prevenzione e la cura

Ogni volta che è in atto un mutamento che apparentemente sfugge al nostro controllo iniziamo a vagare alla ricerca di un colpevole e lo facciamo senza sosta, convincendoci che solo il trovarlo potrà donarci leggerezza ed eliminare ogni nostra responsabilità.

Non ci rendiamo conto, però, che così facendo non riusciamo ad analizzare al meglio le varie situazioni e il tentativo di sfuggire alla nostra vulnerabilità, invece di fortificarci, ci rende più instabili e fragili.

Nel precedente articolo abbiamo chiarito come l'espressione di qualsiasi malessere non sia da attribuire al microbo, ma al terreno. Infatti la stessa malattia, ritenuta acerrima nemica dell'organismo, non esiste se non come manifestazione di uno squilibrio energetico e si rivela in ogni individuo con delle caratteristiche personali che, se osservate attentamente, permettono di formulare raggruppamenti in relazione a un fondo costituzionale.

Lo stesso Hahnemann aveva avuto modo di osservare che stati di sofferenza che sembravano non mostrare alcuna similitudine, in realtà erano strettamente concatenati, possedevano una caratteristica che conferiva loro una precisa identità che a livello individuale si rivelava la medesima. Così, attraverso la minuziosa analisi di un ammalato, si veniva a scoprire che diverse malattie erano correlate a un fondo costituente una particolare condizione recettiva, una predisposizione nella parte più funzionale della costituzione, detta 'miasma', che le determinava ed era riconosciuta come loro causa prima.

Divenne ben presto evidente la presenza di tre tipi di costituzione derivanti dai tre foglietti embrionali, ossia l'ectoblastica, la mesoblastica e l'endoblastica, e fu possibile ripartire i miasmi in tre categorie: il miasma per difetto, detto 'psora', che indica una ipo-funzione e a cui è attribuito il numero 1; il miasma per eccesso, detto sicosi, che suggerisce una iper-funzione e a cui si dà il numero 2; il miasma distruttivo, detto 'lue o sifilis', che si configura come una dis-funzione e che è rappresentato dal numero 3. Le costituzioni simboleggiano il nostro 'essere strutturale', i miasmi invece effigiano alla perfezione il nostro 'essere funzionale'.

È dal loro incontro e dalla loro commistione che deriva la nostra predisposizione ad ammalarci, in quanto il loro intreccio dà origine ai vari 'terreni' che ci rendono più o meno suscettibili alle malattie e a certi disturbi. Innanzitutto vi è il 'terreno psorico' in cui a dominare è la psora, con sicosi e lue espresse in modo equivalente, dunque 1 - (2/3). Poi vi è il 'terreno sicotico' in cui a dominare è la sicosi, con psora e lue espresse in modo equivalente, dunque 2 - (1/3). Un altro tipo è il 'terreno luesinico' in cui a dominare è la lue, con sicosi e psora espresse in modo equivalente, dunque 3 - (1/2).

 

Vi è il 'terreno psorosinico' in cui a dominare è la psora, con la sicosi più forte della lue, dunque 1/2 - (3), oppure in cui prevale la sicosi, con la psora più forte della lue, dunque 2/1 - (3). Si parla invece di 'terreno tubercolinico' se a dominare è la psora, con la lue più forte della sicosi, dunque 1/3 - (2), oppure quando prevale la lue, con la psora più forte della sicosi, dunque 3/1 - ( 2). Vi è infine il 'terreno cancerinico' se domina la sicosi, con la lue più forte della psora, quindi 2/3 - (1), oppure se prevale la lue con la sicosi più forte della psora, pertanto 3/2 - (1).  

Il medico omeopata argentino Proceso Sanchez Ortega attribuì un colore ad ogni terreno: il 'terreno psorico' è rappresentato dal blu, il 'terreno sicotico' dal giallo, il 'terreno luesinico' dal rosso, il 'terreno psorosinico' da tutte le sfumature del verde, il 'terreno tubercolinico' da quelle del  viola e il 'terreno cancerinico' dalle sfumature dell'arancione.

Ti curo se ti conosco davvero

Insomma, per individuare un adeguato stile di prevenzione e cura è indispensabile conoscere approfonditamente le caratteristiche peculiari dell'individuo, la sua costituzione e il suo miasma.

Il Prof. Don Fernando Meconi, docente, sacerdote, teologo e filosofo, studiò attentamente e profondamente il pensiero di Hahnemann e parlò della guarigione come di un'impresa ardua poiché è molto più semplice accontentarsi, arrangiarsi, trascinarsi. In fondo guarire implica un'ascesa e quando ci si ritrova a scalare un monte si rimane soli, ci si allontana dalla massa indistinta e in quella perdita si ritrova un significato fino a poco prima ritenuto sconosciuto.

Si acquista una nuova consapevolezza, ma si necessita di una grande forza per risvegliarsi distanziandosi da ciò che fa male ma oramai è considerato una sorta di porto sicuro e avanzando verso differenti, quasi estranee, certezze. Per farlo bisogna aver occhi per osservare altri orizzonti e orecchie per ascoltare ulteriori riflessioni. Talvolta risulta essenziale rivolgersi alla medicina omeopatica hahnemanniana che differisce totalmente da quella convenzionale, poiché essendo figlia della Tradizione Ermetica, può definirsi sia Sapienziale che Sacra. Studia e comprende l'essere umano in una visione dinamica, si conforma alla sua realtà unitaria senza mai prevaricarla. Non omologa, ma individualizza, riconosce l'unicità e l'irripetibilità  di ogni individuo, lasciandosi guidare dalla legge naturale “similia similibus curentur”, dona la salute al malato e permette la prevenzione dal male a chi è sano.

Hahnemann sosteneva con fermezza che chi si ammala può guarire se, per il principio eziopatogenetico dell'individualizzazione miasmatica, è riconosciuto nella sua sintomatologia totale, basandosi sulla fisiopatologia personale ed ereditaria, quale espressione della sua capacità di reagire e difendersi. Pertanto il vero medico deve necessariamente avvalersi di una conoscenza biologica integrale e unitaria dell'uomo per custodirlo ed essergli d'aiuto nel percorso verso la guarigione.

CONTINUA

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CHI E' DIEGO TOMASSONE

Medico chirurgo piemontese, esercita la libera professione occupandosi prevalentemente di immunologia, pediatria e medicina predittiva, avendo conseguito diversi master post laurea e un dottorato di ricerca in malattie infettive, microbiologia e sanità pubblica.

Esperto di medicine non convenzionali (iscritto nel Registro dell’OdM di Torino per la disciplina Omeopatia), oltre alla laurea in medicina e chirurgia, ha conseguito la laurea triennale in scienze matematiche, e le lauree magistrali in fisica e chimica.

Revisore scientifico della linea editoriale di 'Nature', la più importante rivista scientifica al mondo; editorial board (membro di redazione) di riviste di medicina e fisica; ricercatore affiliato 'Foundation of Physics Research Center' affianca il lavoro di medico a quello di fisico; attualmente dottorando di ricerca in fisica teorica, si occupa prevalentemente di fisica quantistica e biofisica. 

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CHI E' VALENTINA ADIUTORI

Valentina Adiutori nasce ad Anagni (FR) il 13/05/1989.

All'età di sette anni si avvicina agli spartiti musicali e la bellezza disarmante delle note la trasporta in un mondo di soli suoni e colori. Quello strano universo, che dona concretezza all'astrattezza e mette ordine nel disordine, la affascina incredibilmente e diventa inchiostro versato su candidi fogli, fino a poco prima privi di qualsiasi sfumatura. Le emozioni si trasformano in fiumi prorompenti di parole che riescono a creare immagini entusiasmanti e divengono rime, strofe, canzoni, poesie.

Passano gli anni e quella bambina, con le sue mille fantasticherie scritte ovunque, lascia spazio a una ragazza che si avvicina sempre più alla letteratura e alla filosofia, materie che appagano oltremodo la sua sete di conoscenza e la rendono estremamente attenta, curiosa e introspettiva.

È allora che acquista la consapevolezza della grandezza dei sogni che stringe tra le mani e cerca di renderli una solida realtà, perciò partecipa a vari concorsi letterari nazionali e internazionali, ottenendo importanti riconoscimenti.

Nel medesimo periodo inizia a studiare armonia e composizione e al contempo scrive documentari per un'emittente televisiva locale.

Nel 2006 pubblica il romanzo 'Alla ricerca di un sogno da vivere' (Montedit) e nel 2007 vede la luce 'NON c'era una volta' (Il Filo).

L'anno successivo consegue il diploma di Liceo Scientifico e, dopo essersi trasferita in un paesino in provincia di Trento, si laurea in Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Verona. 

Nel 2023 consegue il master in Marketing Management nell'Università degli Studi Niccolò Cusano.

 

 

 

Valentina Adiutori

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