Cronaca | 30 dicembre 2025, 14:00

Spray al peperoncino alla polizia penitenziaria, al via la sperimentazione

Potrà essere utilizzato 'nel pieno rispetto del principio di proporzionalità tra offesa e difesa'

Spray al peperoncino alla polizia penitenziaria, al via la sperimentazione

Al via la sperimentazione del nuovo strumento di dissuasione e autodifesa a base di Oleoresin Capsicum, comunemente noto come spray al peperoncino, per il personale del Corpo di Polizia Penitenziaria. La misura è prevista da un provvedimento datato lunedì 22 dicembre, firmato dal Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria-DAP, Stefano Di Michele.

Il dispositivo potrà essere utilizzato "nel pieno rispetto del principio di proporzionalità tra offesa e difesa" per fronteggiare "un’azione violenta, una minaccia o una resistenza rivolta all’operatore di polizia penitenziaria o verso terzi coinvolti". A spiegarlo è Donato Capece, segretario generale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria-Sappe.

La sperimentazione, della durata di sei mesi, interesserà i principali contesti operativi in cui la Polizia Penitenziaria svolge quotidianamente il proprio servizio: celle e aree detentive, corridoi, rotonde, spazi interni ed esterni ai reparti, aree all’aperto, nonché le attività di trasporto e traduzione dei detenuti. Previsto l’impiego anche nei contesti operativi dei gruppi speciali del Corpo (Gom, Gio e Gir). Resta invece vietato l’utilizzo dello spray all’interno degli automezzi della Penitenziaria.

Capece precisa inoltre che "le cartucce destinate all’attività addestrativa e lo spray decontaminante contengono esclusivamente sostanze non nocive". Al termine del periodo di prova, una Commissione dedicata redigerà una relazione conclusiva che verrà sottoposta al Capo del DAP per la valutazione sull’eventuale dotazione definitiva dello strumento.

Il giudizio del SAPPE sulla sperimentazione è prudente ma favorevole. "Piuttosto che niente, piuttosto", commenta Capece, sottolineando come oggi molti agenti operino all’interno delle sezioni detentive "completamente disarmati", mentre le aggressioni ai danni del personale hanno raggiunto "picchi inaccettabili". «Chi aggredisce un membro delle Forze di Polizia attacca lo Stato – afferma – e la risposta deve essere ferma per evitare emulazioni".

Il segretario generale del Sappe avverte che "servono interventi concreti e urgenti, non solo buone intenzioni". In quest’ottica, la sperimentazione dello spray al peperoncino viene considerata "un passo nella giusta direzione".

Capece rilancia infine proponendo ulteriori strumenti a tutela dell’incolumità degli agenti, come il Flash Ball e il BolaWrap. Il primo, utilizzato dalla polizia francese, spara proiettili di gomma a bassa energia per ridurre il rischio di lesioni gravi; il secondo lancia un laccio in Kevlar che immobilizza il soggetto limitandone i movimenti. "In alcune città italiane – conclude – il BolaWrap è già in dotazione alla polizia locale con risultati positivi. Si tratta di strumenti non violenti, utili per gestire persone non collaborative o in stato di alterazione, una condizione che in carcere si verifica con frequenza".

pa.ga.