Sostenibilità e resilienza come bussole dell’azione politica e amministrativa, Autonomia speciale da rafforzare attraverso i fatti e non solo nelle dichiarazioni, centralità dei giovani e della montagna come luogo da vivere, non da abbandonare. Sono questi i capisaldi del Rapporto di fine anno presentato oggi al Centro Saint-Benin ad Aosta dal Presidente della Giunta, Renzo Testolin e dagli assessori; il Presidente ha tracciato una visione di medio-lungo periodo per il futuro della comunità valdostana.
Nel documento e nell’intervento che lo ha accompagnato, Testolin ha richiamato il significato profondo del governare una regione autonoma di montagna: custodire un patrimonio di identità, tradizioni e valori, ma allo stesso tempo saperlo proiettare in avanti, verso le esigenze delle famiglie e delle nuove generazioni. Una sfida che, secondo il Presidente, richiede capacità di ascolto, mediazione e scelte equilibrate, sempre orientate all’interesse generale.
Autonomia e rapporti con lo Stato
Un passaggio centrale del Rapporto riguarda il rapporto con il Governo nazionale. Testolin ha ribadito come lealtà istituzionale e chiarezza nei rapporti rappresentino condizioni imprescindibili per la tutela e il rafforzamento delle prerogative statutarie. L’attuazione delle norme dello Statuto speciale, ha sottolineato, non è un adempimento formale, ma uno strumento concreto per rendere effettivo l’autogoverno valdostano nei diversi ambiti di competenza.
In questa prospettiva, l’Autonomia viene descritta non come un privilegio, ma come una responsabilità da esercitare con rigore, anche nel dialogo con lo Stato e con gli altri livelli istituzionali, valorizzando il ruolo strategico della Valle d’Aosta nel contesto alpino e transfrontaliero.
Una regione viva e abitata
Nel Rapporto emerge con forza anche il tema della tenuta demografica e sociale della montagna. L’obiettivo indicato dal Presidente è quello di mantenere la Valle d’Aosta una terra viva, accessibile e accogliente, in cui vivere in montagna non significhi rinunciare alle opportunità, ma poter contare su strumenti adeguati per costruire il proprio futuro.
La sfida, ha evidenziato Testolin, è duplice: garantire condizioni concrete a chi già vive sul territorio affinché possa restarvi, e rendere la regione attrattiva per chi desidera tornare dopo esperienze di studio o lavoro altrove. Un’attenzione particolare è rivolta ai giovani, portatori di competenze ed energie indispensabili per il rinnovamento del tessuto economico e sociale valdostano.
Uno sguardo europeo
In chiusura, il Presidente ha collocato l’esperienza valdostana in una dimensione più ampia, richiamando l’idea di un’Europa dei popoli, fondata sulle autonomie e sulle identità locali, anticipata dal pensiero di Émile Chanoux. Una Valle d’Aosta che guarda avanti con fiducia, valorizza le proprie radici e interpreta l’Autonomia come uno strumento dinamico, capace di rinnovarsi e di essere realmente al servizio dei cittadini.


red.laprimalinea.it



