Editoriale | 27 novembre 2025, 18:45

Anche la redazione de LaPrimaLinea.it sciopera venerdì 28 novembre

Anche la redazione de LaPrimaLinea.it sciopera venerdì 28 novembre

Domani, venerdì 28 novembre 2025, è in programma uno sciopero nazionale dei giornalisti, promosso da Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI) insieme ad altre sigle della categoria.

Il contratto nazionale di lavoro giornalistico — quello tra FNSI e Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG) — è scaduto da anni e non è più stato rinnovato in modo pieno. In questo contesto, molti editori, nonostante la trasformazione digitale e le nuove opportunità, non hanno investito nell’informazione: al contrario, spesso hanno tagliato costi attraverso riduzioni di organici, prepensionamenti, licenziamenti, precarietà crescente, paghe ferme e contratti che non tengono conto dell’inflazione o delle nuove sfide del giornalismo. Ne consegue che la qualità dell’informazione rischia di deteriorarsi, il pluralismo è in pericolo e migliaia di professionisti — inclusi precari e collaboratori — operano in condizioni di precarietà e con compensi insoddisfacenti.

In un’epoca in cui il giornalismo è “presidio fondamentale per la democrazia”, secondo FNSI, non rinnovare un contratto adeguato significa mettere a rischio anche la libertà e la qualità dell’informazione.

Perché scioperiamo anche se non applichiamo quel contratto

La redazione de LaPrimaLinea.it ha deciso di partecipare allo sciopero, pur non essendo formalmente soggetti al contratto FNSI-FIEG. Aderiamo perché crediamo fermamente che il giornalismo debba essere dignitoso, stabile, libero e rispettoso di chi lo pratica ogni giorno, non un’opzione “volontaria” o un’attività sottopagata. La crisi della professione e l’aggravarsi della precarietà danneggino non solo i giornalisti, ma soprattutto i cittadini, che rischiano di perdere una informazione libera, approfondita e di qualità.

In un momento storico complesso, con trasformazioni digitali, intelligenza artificiale, mutamenti nel mercato dell’editoria, è essenziale ribadire che fare informazione è un lavoro, non un optional.

Dal giugno 2022, ovvero da quando abbiamo fondato LaPrimaLinea.it, abbiamo costruito un progetto che mira ogni giorno a garantire informazione seria, verificata e veritiera, e a dare trattamento rispettoso e regolare ai nostri collaboratori. Scioperare è una dichiarazione di coerenza con quei valori.

Sappiamo che la nostra testata è “piccola”, e che lo sciopero di venerdì non passerà sotto i riflettori come quello delle grandi redazioni. Ma crediamo che ogni gesto conti. Partecipando, vogliamo contribuire a dare visibilità a una crisi reale: quella del lavoro giornalistico, della dignità della professione, e del diritto dei cittadini ad essere informati in modo libero, professionale e degno di un Paese democratico.

Invitiamo anche i nostri lettori e colleghi - professionisti, collaboratori, aspiranti giornalisti - a riflettere: un giornalismo di qualità ha un costo. Ma quel costo è - in fondo - un investimento sulla democrazia e sul futuro dell’informazione.

patrizio gabetti