La fragile alleanza fra Renaissance valdôtaine di Giovanni Girardini e Forza Italia VdA coordinata da Emily Rini - già indebolita dall’ingresso degli azzurri in maggioranza con Renzo Testolin - si è trasformata in queste ore in una frattura politica conclamata. A innescare la miccia sono state le parole della consigliera di Renaissance Eleonora Baccini durante il dibattito sul programma del candidato presidente, quando ha accusato Forza Italia di aver “tradito il progetto condiviso dal centrodestra” e di aver abbandonato il percorso unitario con cui i due Movimenti si erano presentati alle elezioni regionali.
"Siamo stati costretti a prendere le distanze dalla scelta di Forza Italia – ha dichiarato Baccini in aula – che non ha rispettato il progetto pattuito con tutto il centrodestra per dar vita a un vero cambiamento". Una presa di posizione che conferma l’isolamento politico in cui Renaissance si ritrova dopo la decisione del partito coordinato da Emily Rini di sostenere la nuova maggioranza.
La replica di Forza Italia non si è fatta attendere ed è arrivata con un comunicato dai toni insolitamente duri, che segna un punto di non ritorno nei rapporti tra le due formazioni. Il testo si apre con un giudizio tranchant: "A volte il silenzio sarebbe d’oro".
Gli azzurri accusano la consigliera Baccini di “maleducazione e scarso rispetto” e contestano l’idea che il loro risultato elettorale sia dipeso dalla presenza di Renaissance nella coalizione. Per dimostrarlo, Forza Italia cita i voti ottenuti ad Aosta, dove i due movimenti si erano presentati separatamente: "Forza Italia è stato il partito più votato della coalizione, nonostante La Renaissance esprimesse il candidato sindaco".
Il comunicato affonda poi sulla storia recente della coalizione, ricordando che la candidatura di Giovanni Girardini a sindaco di Aosta – indicato nel “patto romano” – sarebbe stata possibile solo grazie alla “generosità” di Forza Italia, che rivendica di aver rinunciato a ruoli apicali per favorirlo. "Forse la signora Baccini dovrebbe ricordarsi che se oggi siede in Consiglio regionale è anche e soprattutto grazie a Forza Italia", prosegue la nota.
La segreteria azzurra ripercorre inoltre una serie di episodi degli ultimi mesi, parlando apertamente di una "mancanza totale di collaborazione" da parte di Renaissance negli adempimenti amministrativi necessari per la vita dei movimenti politici. "Senza Forza Italia, La Renaissance non si sarebbe nemmeno potuta presentare alle elezioni", afferma la nota, evocando un rapporto sbilanciato che avrebbe portato gli azzurri a sentirsi “utilizzati come un taxi”.
La parte finale del comunicato è la più polemica: un passaggio sarcastico rivolto al leader di Renaissance ad Aosta, cui vengono attribuite una serie di dichiarazioni pubbliche tra il reale e il caricaturale – dalla volontà di trasferirsi in Polinesia alla gestione di una fattoria in Piemonte, fino all'acquisto di 12 galline e alla vendita di immobili – per sottolinearne la presunta incoerenza politica. "Lezioni di morale le accettiamo da tanti, ma non da tutti", chiude Forza Italia.
La vicenda certifica la rottura definitiva del cartello elettorale con cui Renaissance e Forza Italia avevano affrontato le regionali, e apre uno scenario completamente nuovo negli equilibri del centrodestra valdostano.
Da un lato Renaissance si ritrova in un’opposizione solitaria e priva degli alleati originari; dall’altro Forza Italia consolida il proprio ruolo nella nuova maggioranza, ma al prezzo di un conflitto aperto con l’ex partner politico.
In vista della fiducia al governo Testolin e delle prime prove di legislatura, quella andata in scena oggi è solo la prima manifestazione pubblica di un confronto che promette di lasciare strascichi profondi nella politica regionale.


pa.ga.



