Ricorre oggi, venerdì 19 dicembre, l’82esimo anniversario della Dichiarazione dei rappresentanti delle popolazioni alpine, il documento noto come Dichiarazione di Chivasso, firmato il 19 dicembre 1943 nel corso di un incontro clandestino in pieno periodo fascista.
Il testo indicava la necessità di un’Italia unita, ma fondata sul riconoscimento delle autonomie territoriali, sulla valorizzazione delle comunità locali e sulla tutela delle minoranze linguistiche, anticipando principi che avrebbero trovato spazio nel successivo assetto costituzionale della Repubblica.
A sottoscrivere la Dichiarazione furono Émile Chanoux ed Ernest Page per la Valle d’Aosta, e Osvaldo Coïsson, Gustavo Malan, Giorgio Peyronel e Mario Rollier per le valli valdesi, figure centrali del pensiero federalista e autonomista alpino.
Nel ricordare l’anniversario, il Presidente del Consiglio Valle, Stefano Aggravi, ha sottolineato l’attualità del messaggio contenuto nel documento. "La Dichiarazione di Chivasso – afferma – ha saputo indicare, in uno dei momenti più difficili della nostra storia, una visione moderna dello Stato, facendo appello a un’unità fondata sul riconoscimento delle autonomie, delle comunità locali e delle minoranze linguistiche".
Secondo Aggravi, non si trattò di un’elaborazione teorica, ma di una proposta politica concreta, che continua a interpellare le istituzioni di oggi. "Difendere l’Autonomia – aggiunge – significa non rivendicare un privilegio, ma assumersi la responsabilità di gestire meglio le risorse e decidere con competenza".
L’anniversario della Dichiarazione di Chivasso diventa così non solo un momento di memoria storica, ma anche un richiamo alla coerenza e al coraggio nel continuare a costruire un’Autonomia "solida, moderna e responsabile, al servizio delle persone e dei territori", conclude il Presidente del Consiglio Valle.


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