Politica | 05 novembre 2025, 22:19

Dal veto di Testolin a Carrel di uscire dalla maggioranza nasce un nuovo gruppo consiliare: caso politico senza precedenti in Consiglio Valle

Marco Carrel e Renzo Testolin

Marco Carrel e Renzo Testolin

Un paradosso politico senza precedenti scuote il Consiglio Valle: il presidente della Giunta incaricato, Renzo Testolin, leader dell’Union Valdôtaine, ha di fatto imposto al consigliere regionale Marco Carrel, leader di Pour l’Autonomie-PlA e più votato della lista degli Autonomisti di Centro-AdC - che comprende anche Stella Alpina-SA e Rassemblement Valdotain (RV) - di abbandonare la maggioranza e passare in minoranza. Dunque, allo stato attuale, gli AdC nati mesi or sono dall'unione delle tre forze politiche, di fatto ora non esistono più; c'è un nuovo gruppo consiliare ovvero gli AdC-SA-RV senza PlA, gruppo che però in Aula non si è affatto palesato, tanto che a dare annuncio di quella che con tutta evidenza è una nuova formazione politica è stato, alla fine, l'unionista Aurelio Marguerettaz.

La vicenda del veto imposto a Carrel è nota da due giorni ma è esplosa oggi, mercoledì 5 novembre, durante il dibattito sul programma di legislatura 2025-2030 illustrato da Testolin, candidato presidente in pectore. Nel suo intervento d’apertura, Marco Carrel ha ricostruito i fatti: "Preso atto del neo costituito gruppo consiliare AdC-RV-SA, considerato che il programma condiviso da tutti gli eletti di Autonomisti di Centro è il medesimo (ovvero quello scritto insieme a PlA ndr) ed è stato portato al tavolo delle trattative per la formazione del nuovo governo, ribadito che soltanto dopo il veto espresso dal Presidente Testolin sulla mia persona, io e il collega Di Marco abbiamo abbandonato la riunione (...), chiedo al Presidente di esplicitare, motivandola, se il gruppo consiliare Autonomisti di Centro e il sottoscritto consigliere Carrel si debbano ritenere forza di maggioranza o di opposizione".

La domanda di Carrel — apparentemente tecnica — è in realtà un atto politico forte. Il veto personale di Testolin sul suo nome, che gli ha precluso qualunque incarico nella nuova Giunta, è stato seguito da una scelta ancora più dura: l’esclusione di fatto di Carrel e del suo gruppo Pour l’Autonomie dal perimetro della maggioranza. A chiedere chiarezza è poi intervenuto in Aula il capogruppo della Lega, Andrea Manfrin, che ha sottolineato come la reale posizione di Carrel (in maggioranza o all'opposizione?) fosse “propedeutica al voto dell'Assemblea sul candidato Presidente” e “fondamentale per l’attribuzione dei ruoli in Commissione”.

Dopo una sospensione dei lavori, il capogruppo unionista Aurelio Marguerettaz ha sancito la linea ufficiale alla quale nessuno si è opposto: "L’accordo di maggioranza è stato concluso tra i gruppi UV, Forza Italia e ADC-RV-SA. Tutti gli altri gruppi sono da considerarsi minoranza".

Tradotto: il gruppo AdC-RV-SA resta nella maggioranza, ma senza Pour l’Autonomie e senza Carrel, che - pur essendo il capolista più votato della lista - viene collocato all’opposizione per 'veto politico'.

Una situazione paradossale, che non trova precedenti nella storia del Consiglio Valle: un presidente incaricato che espelle di fatto un leader di coalizione dal governo e lo costringe a uscire dal gruppo con cui è stato eletto.

Gli altri cinque consiglieri di AdC — espressione di SA e RV — hanno preso atto della decisione e si sono allineati alla nuova maggioranza targata UV-Forza Italia, isolando completamente Carrel.

L’episodio apre una frattura profonda nel fronte autonomista e rischia di segnare un precedente politico e istituzionale pesante: la subordinazione di una componente eletta in coalizione alle scelte unilaterali del Presidente incaricato.

Un fatto che, a memoria di chi scrive, non era mai accaduto in nessuna Assemblea consiliare regionale.

pa.ga.