L’Ufficio elettorale presso il Tribunale di Aosta ha respinto l’istanza con cui alcuni candidati di Avs-Rete civica chiedevano l’annullamento in autotutela del provvedimento di assegnazione dei seggi relativo alle ultime elezioni regionali.
La richiesta nasceva dal ricorso presentato dal movimento guidato da Elio Riccarand, dopo che la verifica dei voti contestati aveva modificato la ripartizione dei seggi: da tre a due per Avs-Rete civica, e da dodici a tredici per l’Union Valdôtaine.
"C’erano due schede che fanno la differenza per il seggio - spiega Riccarand - . La legge dice che, in caso di parità di voti, il seggio va alla lista con il quoziente più basso. Con l’aggiudicazione di quelle due schede il seggio sarebbe nostro, e quindi ricorreremo al Tar".
Il nodo della contestazione riguarda alcune schede considerate nulle dall’Ufficio elettorale. "Si tratta di voti validi per Avs - precisa Riccarand - in cui accanto al simbolo del movimento era stata espressa una preferenza per una candidata alle comunali, non alle regionali. Hanno ritenuto che si trattasse di un segno di riconoscimento, ma non è così. È accaduto in molti seggi, dove la scheda è stata ritenuta valida per la lista e non per la preferenza".
Il Tribunale ha però confermato la propria interpretazione, ritenendo che l’indicazione di una preferenza estranea alla competizione regionale costituisca un segno idoneo a rendere riconoscibile il voto. Da qui la decisione di Avs-Rete civica di rivolgersi al Tribunale amministrativo regionale per chiedere l’annullamento del provvedimento di assegnazione dei seggi.


red.laprimalinea.it



