Professionista del settore Luxury e Hospitality, project manager: Pamela Fini, aostana, si presenta alle elezioni regionali del 28 settembre con un curriculum di respiro internazionale e una visione profondamente radicata nell’identità valdostana.
Il suo percorso racconta una storia di sacrifici, di passione e di curiosità intellettuale. "Ho sempre voluto guardare oltre i confini – spiega – ma con la consapevolezza che la mia terra è il punto di partenza e di arrivo. L’autonomia, per me, non è uno slogan politico: è un modo di essere, una responsabilità".
Fini ha costruito la propria carriera come advisor nel settore della ricettività specializzandosi nella ristrutturazione e internazionalizzazione delle imprese. È membro di Manager Italia e inserita nella shortlist delle donne 'papabili' per i consigli di amministrazione delle aziende in Piemonte e Lombardia. "Essere membro di Manager Italia e poter guardare da vicino al mondo dell’impresa -spiega Fini - mi ha dato strumenti e competenze che vorrei mettere al servizio della Valle. Credo che la politica valdostana abbia bisogno di professionalità solide, capaci di dialogare con il mondo economico ma anche di difendere le peculiarità del nostro territorio".
Accanto all’esperienza manageriale, emerge la sua vocazione per l’innovazione. La sua tesi di laurea del 2020 è stata pionieristica: l’applicazione delle intelligenze artificiali nel settore turistico e alberghiero, con la creazione del concetto di smart room e smart hotel integrati nelle smart destination. "Ora sto traducendo quel lavoro in inglese – racconta – perché voglio trasformarlo in un libro. Credo che la conoscenza, se resta chiusa in un cassetto, serva a poco".
La passione per l’ambiente è un altro tratto distintivo. Nel 2021 ha proposto la creazione di un parco naturale, storico e culturale nell’area del Mont Fallère. "È un luogo straordinario che unisce natura e memoria. Potrebbe diventare un modello di turismo sostenibile, capace di raccontare chi siamo senza snaturare il territorio. È un progetto che incarna bene la mia visione: sviluppo sì, ma nel rispetto della comunità e della natura".
Chi la conosce la descrive come una libera pensatrice, abituata a non seguire le mode ma a costruirsi un’opinione con studio e determinazione. E lei conferma: "Ho fatto tanti sacrifici per arrivare fin qui. Ora sento il bisogno di mettere le mie competenze al servizio della comunità valdostana. La politica non è una carriera: è un impegno verso la collettività. Io porto in dote competenze, esperienze e passione. Credo nel lavoro, nella trasparenza e nella possibilità di costruire un futuro sostenibile per la nostra Valle. Mi candido perché amo la mia terra e perché penso che, con impegno e visione, possiamo affrontare le sfide che ci attendono".
Guardando alle elezioni del 28 settembre, Pamela Fini si presenta con una promessa chiara: portare in Consiglio Valle professionalità, visione e concretezza. "La Valle d’Aosta ha bisogno di persone capaci di dialogare con il mondo ma senza perdere la propria identità. La nostra autonomia è un bene prezioso: difenderla significa investire sul futuro, sulle risorse naturali, sulla cultura e soprattutto sulle persone. Per me l’autonomismo non è una bandiera, ma un modo di essere, da vivere in chiave moderna, come opportunità di crescita e di innovazione".