"Un impegno all’altezza della nostra terra” è lo slogan scelto come manifesto identitario dagli Autonomisti di Centro, che martedì 2 settembre hanno dato ufficialmente avvio alla campagna elettorale per le regionali del 28 settembre. La sala polivalente di Arvier, gremita di pubblico, ha accolto il primo comizio del movimento.
L’alleanza riunisce tre anime: Pour l’Autonomie, erede della visione politica di Augusto Rollandin; la Stella Alpina; e il più recente Rassemblement Valdôtain, nato nel settembre 2023 dall’uscita dalla Lega dei consiglieri regionali Stefano Aggravi, Dennis Brunod e Dino Planaz.
La serata, condotta da Claudine Brunod, ha visto avvicendarsi i rappresentanti delle tre componenti. Per Pour l’Autonomie, Morena Comoli ha spiegato la scelta di un movimento che “non vive di contrapposizioni”, ma punta a costruire. L’autonomia, ha aggiunto, deve restare un principio concreto e quotidiano, non uno slogan da campagna elettorale.
Sulla stessa linea il presidente del Rassemblement, Davide Bionaz, che ha avvertito: “Non può esserci un monopolio dell’autonomismo, né un uso strumentale dell’etichetta per mascherare rapporti con centri di potere estranei alla Valle”.
Nel corso degli interventi sono tornati i temi classici dell’area autonomista: zona franca, concessioni idroelettriche, gestione del territorio e difesa delle prerogative regionali. Da Rassemblement sono arrivate anche proposte più pratiche, come la regionalizzazione dell’IMU, la riforma dello Sportello Unico degli enti locali e un bonus energia sotto forma di voucher per sostenere le famiglie nei costi di riscaldamento.
Per la Stella Alpina, il sindaco di Charvensod Ronny Borbey ha rivendicato l’attualità dei comizi, “momenti dal sapore antico ma ancora capaci di creare contatto diretto”. Nessuna copia di modelli nazionali, ha detto, semmai collaborazioni: un riferimento al rapporto con Azione di Carlo Calenda, che schiera in lista Leonardo Lotto.
A portare l’attenzione sulle sfide sociali è stato ancora Borbey, che ha parlato di una Valle d'Aosta alle prese con una grave crisi demografica. Tra gli obiettivi, politiche strutturali per famiglia e istruzione e il rilancio dell’università, da intitolare a Federico Chabod, con il progetto della “Università della Montagna”.
La chiusura è stata affidata alla sintetica ma accattivante presentazione dei 35 candidati; l'ncontro si è concluso sulle note di Montagnes Valdôtaines, guidate dalla voce esperta del candidato Roberto Luboz.