Il tema degli autisti soccorritori del sistema di emergenza-urgenza è tornato oggi al centro dell’attenzione del Consiglio Valle, durante la seduta di oggi martedì 2 dicembre, attraverso due question time presentati dai gruppi Lega Vallée d’Aoste – La Renaissance Valdôtaine e Alleanza Verdi e Sinistra. Al centro del confronto politico ci sono i dieci licenziamenti avvenuti nell’ambito del servizio in regime di somministrazione, conseguenti alle delibere regionali 517 del 2023 e 404 del 2024 sulla formazione del personale e sul mantenimento dell’abilitazione. La Cgil Funzione Pubblica, con una nota del 28 novembre, ha contestato in particolare la previsione del volontariato obbligatorio come requisito per conservare l’idoneità di soccorritore, ritenendolo un elemento non legittimo e discriminante.
Il capogruppo della Lega, Andrea Manfrin, ha denunciato le gravi ripercussioni per i lavoratori licenziati e le possibili difficoltà operative del soccorso in vista della stagione invernale, chiedendo quali risposte siano state fornite alla Cgil e se la Giunta intenda modificare le delibere contestate o procedere a un reintegro del personale. La capogruppo di AVS, Chiara Minelli, ha richiamato la necessità di istituire un tavolo di confronto che coinvolga Regione, Usl, associazioni di volontariato e sindacati, auspicando una soluzione che garantisca la piena funzionalità del servizio nell’interesse della comunità valdostana.
Nella sua risposta, l’assessore alla Sanità, Carlo Marzi, ha spiegato che la nota sindacale è attualmente oggetto di approfondimento da parte degli uffici e che il riscontro sarà fornito una volta completate le verifiche richieste. Ha ricordato che la disciplina sul volontariato e sui requisiti per il personale in somministrazione è già stata affrontata in modo puntuale nei tavoli tecnici, e che Usl e associazioni stanno valutando i singoli casi alla luce dell’articolo 15, comma 5, che consente deroghe per motivi personali, familiari, di salute, di lavoro o di studio.
Per chi non rientra in queste situazioni, ha spiegato Marzi, le delibere prevedono la possibilità di sostenere direttamente gli esami del prossimo corso, ottenendo una nuova tessera da volontario senza dover ripetere l’intera formazione; restano però necessari, per un eventuale nuovo reclutamento come OTS, i dodici mesi di volontariato richiesti dalla normativa.
Quanto all’ipotesi di modificare le delibere, Marzi ha chiarito che ogni revisione deve essere presentata e discussa nel Tavolo tecnico competente e che, nell’ultima riunione del 10 ottobre, nessuno dei componenti ha avanzato richieste in tal senso. Una posizione che non ha soddisfatto Manfrin, secondo il quale rimane "una disparità tra lavoratori impiegati nello stesso servizio" e il rischio concreto di contenziosi sfavorevoli alla Regione; il capogruppo leghista ha inoltre contestato il fatto che ai tavoli non siano stati convocati i diretti interessati.
Minelli ha invece dichiarato di prendere atto della possibilità offerta ai lavoratori di accedere direttamente agli esami, ma ha ribadito che solo un confronto complessivo tra tutti i soggetti coinvolti potrà prevenire contenziosi e individuare soluzioni sostenibili per il servizio e per il personale.


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