Lo ha detto in Consiglio Valle l’assessore alla Sanità e politiche sociali Carlo Marzi ha illustrato lo stato delle politiche regionali sulla prevenzione del suicidio, tema sollevato da un’interpellanza del gruppo Fratelli d’Italia. Pur restando sullo sfondo della discussione, le domande del consigliere Aldo Domanico hanno riportato l’attenzione sull’efficacia delle iniziative avviate negli ultimi anni e sulla necessità di rafforzare il personale psichiatrico, soprattutto nella delicata fase di dimissione dei pazienti dalle strutture sanitarie.
Marzi ha spiegato che il fenomeno è affrontato attraverso un percorso “strutturato e multidimensionale”, che coinvolge non solo il sistema sanitario ma l’intera comunità nel compito di intercettare precocemente il disagio. Ha ricordato che nel 2022 è stato avviato il Progetto regionale per la prevenzione del suicidio, accompagnato dalla creazione di un Tavolo interistituzionale che riunisce ambiti sanitari, sociali, educativi, forze dell’ordine, volontariato, enti locali, Diocesi, Università e organi di informazione. Nel 2025 il Tavolo si è riunito il 6 maggio e, per sua natura, opera con una cadenza annuale o semestrale, mentre il lavoro di coordinamento prosegue in continuità tra una riunione e l’altra.
L’assessore ha rivendicato i risultati ottenuti, a partire dalla crescente sensibilizzazione pubblica su un tema spesso considerato un tabù. "Combattere lo stigma – ha affermato – è il primo passo per favorire la coscienza collettiva. Oggi si parla più apertamente di suicidio e si riconosce il valore di un’azione condivisa". A suo dire, l’impegno si riflette anche sui dati: al 24 novembre 2025 i suicidi registrati in Valle d’Aosta erano 13, contro i 21 dell’anno precedente. "Non sono le cifre a guidare la nostra attenzione – ha aggiunto –, perché dietro ogni caso c’è una tragedia familiare, ma il trend mostra che il percorso intrapreso è quello giusto".
Marzi ha inoltre ricordato le attività avviate negli anni, dalla formazione delle “sentinelle” sul territorio alla messa in sicurezza dei luoghi considerati più sensibili, come alcuni ponti. Ha sottolineato anche le collaborazioni in corso con altre Regioni e Province autonome, in particolare con Trento, e la peculiarità della Valle d’Aosta, prima Regione in Italia a dotarsi di una politica specifica e programmata in materia: "Ci stiamo confermando come Regione di riferimento in una rete nazionale sempre più ampia".
Ampio spazio è stato dedicato anche al potenziamento dei servizi di salute mentale dell’Azienda Usl. Tra le azioni principali, l’apertura di un ambulatorio dedicato ai soggetti a rischio e di un altro rivolto ai loro familiari, l’attivazione di un protocollo di dimissioni protette tra Psichiatria e Centro di salute mentale, il monitoraggio telefonico quotidiano dei pazienti e la costituzione di un’équipe dipartimentale specifica. Il nuovo atto aziendale ha poi trasformato il Serd in Struttura complessa e creato una nuova Struttura semplice dedicata al Centro di salute mentale, “a conferma – ha detto Marzi – di un impegno costante che proseguirà anche nei prossimi mesi”.
Nella replica, Domanico ha richiamato l’attenzione sull’importanza del coinvolgimento di famiglie, scuola, sport e rete sociale, osservando che il suicidio è “un evento sentinella” che denuncia un forte disagio e il mancato coordinamento dei diversi livelli istituzionali. Ha rivolto infine un appello ai nuovi assessori Lotto e Lavevaz affinché si impegnino nella creazione di tavoli congiunti capaci di definire una strategia più incisiva: "Non possiamo accontentarci di sperimentazioni e interventi emergenziali. Serve una svolta politica, non cosmetica".


pa.ga.



