Quest’anno la tradizionale lettera pastorale del vescovo di Aosta, Franco Lovignana, ha un tono che va oltre il consueto richiamo spirituale e sembra indirizzarsi direttamente al dibattito politico in vista delle vicine elezioni regionali e comunali.
Tra le priorità indicate da Monsignor Lovignana spicca il richiamo a “migliorare la qualità e l’accessibilità dei servizi alla salute, con particolare attenzione agli anziani e alle fasce deboli della popolazione”, un tema che richiama da vicino l’agenda elettorale delle forze politiche in campo.
Non meno rilevanti gli altri fronti citati: difesa della vita, diritto delle famiglie a decidere sull’educazione dei figli su questioni “sensibili dal punto di vista antropologico ed etico”, contrasto alla violenza e ai suicidi, politiche per rendere attrattivo il lavoro in Valle d’Aosta, accoglienza e integrazione dei migranti, tutela e valorizzazione del territorio.
Lovignana non entra nel merito delle soluzioni, ma invita a verificare “programmi e candidati” alla luce di questi temi, chiarendo che non spetta a lui fornire risposte, bensì alla politica. Una presa di posizione che, seppure in forma indiretta, appare come un’agenda di questioni sulle quali i cittadini sono chiamati a misurare le diverse offerte elettorali.
Il vescovo ha infine aggiunto un riferimento alle infrastrutture e ai collegamenti, sottolineando come oggi, per muoversi dalla Valle, “o si entra nell’ottica di viaggiare come 150 anni fa, o si prende l’auto, non ci sono alternative”. Un’osservazione che tocca un altro dei nodi centrali della campagna elettorale in corso.