Non è la prima volta che la Fondazione Gimbe bacchetta la Valle d’Aosta. L'ennesima bocciatura è contenuta nella Relazione 2023 sul monitoraggio dei Livelli essenziali di assistenza-Lea, dove la nostra regione si piazza in fondo alla classifica nazionale: con un punteggio complessivo di 165 su 300, risulta ultima tra regioni e province autonome.
Il dato emerge dall’analisi condotta dalla Fondazione Gimbe sulla relazione pubblicata il 6 agosto dal ministero della Salute, che misura l’erogazione delle prestazioni garantite ai cittadini dal Servizio sanitario nazionale, gratuite o tramite ticket.
Se la bocciatura è netta, qualche spiraglio di miglioramento c’è: rispetto al 2022, quando la Valle d’Aosta era già risultata inadempiente, il punteggio complessivo cresce di 13 punti. Ma resta comunque lontano dalla soglia di sufficienza.
Nel dettaglio, la valutazione del Nuovo sistema di garanzia prende in considerazione 26 indicatori suddivisi in tre aree. La Valle d’Aosta si colloca al nono posto per la prevenzione collettiva e la sanità pubblica, mentre scivola all’ultimo (ventunesimo) posto sia per l’assistenza distrettuale sia per quella ospedaliera.
Un quadro che insiste sulle difficoltà strutturali della sanità valdostana, già più volte sottolineate da Gimbe nei suoi report anche se quasi sempre smentite dalle istituzioni regionali, che ripropone con forza il tema della capacità di garantire ai cittadini i livelli minimi di assistenza previsti dalla legge. Anche in questo caso, si attendono repliche.