Un diamante ai piedi del Cervino. Così è stato definito il nuovo impianto funiviario che unirà Breuil-Cervinia a Plan Maison e fino a Plateau Rosa. Un’opera che non è solo tecnologia e numeri, ma la promessa di una nuova stagione per uno dei comprensori sciistici più grandi e conosciuti del mondo.
Il nome scelto, 'Cervino The One', dice già molto: vuole essere il simbolo del futuro della Valtournenche e della Valle d’Aosta. Un impianto di ultima generazione, modello 3S, che correrà per quasi sei chilometri superando un dislivello di oltre 1.300 metri e trasporterà fino a 3.000 persone l’ora. Da Cervinia a Plateau Rosa in appena venti minuti: un viaggio che si annuncia come un’esperienza, prima ancora che un semplice spostamento.
Le cabine, firmate Leitner, sono state pensate come “salotti sospesi” tra cielo e ghiacciai. "Accoglieranno fino a trenta persone, di cui ventiquattro sedute comodamente – racconta Federico Maquignaz, presidente di Cervino S.p.A. –. Ma ciò che più conta è l’impatto che quest’opera avrà sul prestigio del paese: Cervinia e la Valle d’Aosta entreranno nell’élite mondiale della neve e della montagna".
Il progetto vale circa 200 milioni di euro, sostenuto dai risparmi accumulati dalla società e dall’intervento della Regione, che ha messo sul piatto 70 milioni attraverso un aumento di capitale. Un impegno corale, che Maquignaz riconosce anche al personale della società: "Sono stati loro, con passione e dedizione, a rendere possibile questo sogno".
Dietro al sogno c’è la solidità della tecnica. "Abbiamo progettato un impianto con tre sistemi frenanti indipendenti, uno principale e due di sicurezza – spiega l’ingegner Mauro Joyeusaz –. È un’opera di alta ingegneria che ci permetterà di collocare Cervinia tra i resort sciistici più sicuri e innovativi al mondo".
Se i tempi saranno rispettati, i lavori partiranno nella primavera 2026 e l’apertura è prevista entro cinque anni.
La politica regionale ci crede. "Cervinia e Valtournenche sono pilastri del turismo valdostano – sottolinea il presidente della Giunta, Renzo Testolin – e questo progetto proietta l’intera Valle su un palcoscenico globale".
Ma il futuro non riguarda solo le infrastrutture: anche i paesi devono farsi trovare pronti. Lo ricorda la sindaca di Valtournenche, Elisa Cicco: "Negli anni Trenta i nostri nonni contribuirono alla nascita del primo impianto, voluto dall’ingegner Conte Lora Totino. Oggi tocca a noi amministratori immaginare e realizzare i collegamenti tra il nuovo impianto e il centro abitato".
La memoria torna anche agli anni Ottanta, quando una delegazione valdostana visitò Serfaus, in Austria, località trasformata in zona interamente “car free” come la vicina Zermatt. L’idea di una Cervinia senza auto, servita da collegamenti rapidi e sostenibili, resta un sogno. Ma con il “diamante del Cervino” che presto brillerà in quota, quel futuro sembra un po’ meno lontano.