"Esprimiamo totale rammarico e delusione per il continuo peggioramento delle condizioni del sentiero per disabili a Chevrère di Champdperaz, da lunghi mesi impraticabile per le carrozzelle". Dopo quello di fine giugno ecco un nuovo, duro monito dell’Associazione Valdostana Paraplegici-AVP sullo stato di abbandono del sentiero accessibile di Chevrère, realizzato anni or sono con fondi europei e pensato per garantire autonomia e inclusione alle persone con disabilità.
Secondo quanto denunciato dall’Associazione presieduta da Egidio Marchese, il percorso è da mesi impraticabile per le carrozzine, nonostante le rassicurazioni ricevute a luglio (dopo che da un primo articolo de Laprimalinea.it sul problema era seguito un accurato sopralluogo di Marchese) dalla presidente del Consorzio di Miglioramento Fondiario, Lucia Bertorello e dalla sindaca di Champdepraz, Monica Cretier. “Le parole sono rimaste lettera morta – scrivono dall’AVP – e oggi il sentiero si presenta in condizioni ancora più disastrate rispetto a luglio, aggravato dall’incuria e dagli effetti delle alluvioni primaverili”.
Un recente, nuovo sopralluogo ha documentato "una situazione drammatica - si legge in una nota dell'Associazione - superficie discontinua, piena di pietre mobili, erba alta e buche profonde; in alcuni tratti grosse pietre rendono impossibile l’accesso anche con carrozzine a motore. Arredi come panchine e pannelli informativi sono rotti, scoloriti o caduti senza alcuna sostituzione".
“L’inclusione non è uno slogan da progetto europeo, ma un impegno che si misura con i fatti – prosegue la nota –. È inaccettabile che un’infrastruttura realizzata con fondi pubblici, nata per garantire autonomia e inclusione, sia lasciata nel degrado. Le parole di impegno istituzionale suonano oggi come un’offesa alla dignità delle persone con disabilità”.
L’Associazione Valdostana Paraplegici chiede l’avvio immediato dei lavori di ripristino, un cronoprogramma pubblico con scadenze chiare per la riapertura del sentiero e un piano strutturato di manutenzione ordinaria per garantirne l’accessibilità nel tempo. “Non accetteremo più scuse, promesse o alibi – conclude la nota –. È in gioco il rispetto dei diritti, la credibilità delle istituzioni e la dignità della comunità”.