Undici quesiti e un’unica richiesta: trasparenza. Il Movimento Valle d’Aosta Futura, con il sostegno di Fratelli d’Italia VdA, Renaissance valdôtaine e Lega Vallée d’Aoste, ha diffuso una lunga lettera aperta rivolta al Governo regionale e all’azienda Usl, per chiedere chiarimenti sulla gestione della campagna vaccinale contro la dermatite nodulare bovina, malattia virale che colpisce i bovini e che, pur non essendo presente in Valle d’Aosta, ha già generato preoccupazioni tra allevatori e cittadini.
“Ad oggi – spiegano i firmatari – nel territorio valdostano non risultano casi accertati, e solo una parte della Regione è inserita nella zona di sorveglianza. Ciononostante, si è deciso per una vaccinazione obbligatoria con un vaccino vivo attenuato, generando legittime domande”.
Vaccino e consultazioni
Al primo punto, le forze del centrodestra lamentano l’assenza di confronto con allevatori e portatori di interesse prima di avviare la campagna vaccinale. Seguono richieste di chiarimenti sulla base normativa della decisione (citati in particolare i Regolamenti UE 2018/1882, 2020/687, 2016/429, 2023/361 e la Decisione 2023/1521), e sulla scelta del vaccino Obp Vaccines, in particolare sui suoi effetti collaterali, l'autorizzazione all’uso e i test eseguiti.
Costi ed eventuali alternative
Al centro dell’interrogazione anche gli aspetti economici: “Quanto è costato il lotto proveniente dal Sudafrica? Chi paga? L’UE, lo Stato o la Regione?” si chiede la nota. E ancora: “Perché non si è optato per l’uso di insettorepellenti come avvenuto per la Blue Tongue, considerando la trasmissione simile tramite insetti e le basse temperature di luglio e agosto?”
Implicazioni per il commercio e richieste di deroga
Gli interrogativi toccano poi la gestione post-vaccinazione: diagnosi, monitoraggio, eventuali effetti collaterali e possibili indennizzi per gli allevatori. “Se un capo vaccinato risulta positivo ai test, come distinguerlo da un’infezione naturale? Esistono fondi già previsti per risarcire eventuali perdite di produzione, aborti o morti da vaccino?”
Il documento evidenzia anche le ricadute sulle attività economiche legate alla zootecnia: “Quali conseguenze sulla movimentazione di animali, materiale germinale, prodotti lattiero-caseari e carni? Cosa accadrà ai vitelli, al seme e ai prodotti destinati a Francia, Svizzera e altri Paesi?”
Rifiuto possibile? Cure alternative?
Infine, i firmatari chiedono chiarimenti sulla possibilità di rifiutare la vaccinazione e sulle eventuali sanzioni: “Esistono cure alternative o strategie di mitigazione?”.
Concludendo, le quattro forze politiche ribadiscono la volontà di “un confronto costruttivo” e sottolineano come “risposte chiare e trasparenti siano oggi indispensabili per non alimentare allarmismi e per tutelare sia la salute degli animali che la sopravvivenza delle aziende agricole valdostane”.