Themis e Metis | 21 luglio 2025, 11:00

Abitazione principale e detrazione al 50%; le novità che semplificano i lavori in casa

Abitazione principale e detrazione al 50%; le novità che semplificano i lavori in casa

Con la pubblicazione della circolare 8/E del 19 giugno 2025, l’Agenzia delle Entrate ha finalmente fornito un quadro chiaro e dettagliato delle condizioni necessarie per accedere al nuovo sistema di detrazioni potenziate per chi decide di investire nella ristrutturazione della propria abitazione principale.

Dopo mesi di incertezza, contribuenti e operatori del settore possono finalmente contare su regole precise che chiariscono dubbi, aprono nuove possibilità e, al tempo stesso, pongono alcuni vincoli. La legge di Bilancio 2025 ha rivoluzionato l’approccio ai bonus casa, introducendo un sistema “a doppio binario”: una linea agevolata con aliquota del 50% destinata ai lavori su immobili adibiti ad abitazione principale, e un’aliquota ordinaria del 36% per tutte le altre situazioni.

L’obiettivo è premiare l’intervento diretto sulla casa in cui si vive, disincentivando operazioni speculative o poco trasparenti. Ma come accedere a questa detrazione più vantaggiosa? In primo luogo, il contribuente deve possedere un diritto reale sull’immobile — non basta quindi essere inquilini o comodatari — e l’unità deve essere destinata ad abitazione principale. Tuttavia, un importante passo avanti della circolare riguarda la tempistica: non serve essere già residenti durante i lavori.

È sufficiente che, alla conclusione degli interventi, l’immobile diventi effettivamente la dimora del proprietario. Questo aspetto apre le porte a chi acquista case da ristrutturare con l’intenzione di stabilirvisi successivamente. Il beneficio della detrazione potenziata si estende anche agli interventi effettuati sulle pertinenze dell’abitazione principale, come garage, soffitte o cantine, purché siano già formalmente legate all’immobile al momento dell’avvio dei lavori.

E la buona notizia continua anche per chi vive in condominio: se l’appartamento costituisce l’abitazione principale del proprietario, quest’ultimo potrà beneficiare dell’aliquota al 50% anche per la quota di spese relative ai lavori sulle parti comuni dell’edificio. La circolare, però, non manca di fissare paletti precisi. Restano infatti esclusi dal beneficio potenziato coloro che non detengono un diritto reale sull’immobile: è il caso degli inquilini, dei comodatari e dei familiari conviventi del proprietario. Anche se questi soggetti sostengono le spese, potranno usufruire soltanto della detrazione ordinaria.

La normativa, inoltre, richiede coerenza: chi possiede già un’abitazione principale per sé, non potrà invocare la residenza di un familiare in un altro immobile come condizione sufficiente per ottenere l’aliquota più alta. Altro nodo chiarito riguarda le conseguenze di eventuali cambiamenti futuri: se dopo aver beneficiato del bonus maggiorato, il contribuente vende o affitta l’immobile, non perde il diritto alle quote residue della detrazione. Ciò che conta è che i requisiti fossero rispettati al momento giusto: all’inizio e alla fine dei lavori.

 

red. laprimalinea.it