"E' in previsione per novembre 2025 il ripristino di questo percorso". Lo ha detto al microfono di un giornalista della Tigierre valdostana la sindaca di Champdepraz, Monica Cretier, in merito alla situazione del disastrato sentiero per disabili di Chevrère, uno dei percorsi più significativi per l’inclusione e la valorizzazione del territorio locale che dallo scorso 1 luglio è stato chiuso al transito con ordinanza comunale per motivi di sicurezza.
Secondo quanto dichiarato dalla prima cittadina, i lavori di risistemazione del sentiero erano già in programma ma, di fronte alla grave condizione in cui versa il percorso, causata, ha affermato, anche dall’alluvione che ha colpito la zona lo scorso aprile, Cretier ha chiesto alla Regione di intervenire con urgenza per accelerare i tempi.
La sindaca ha spiegato di aver interloquito con l'assessorato regionale dell'Agricoltura affinché i lavori possano iniziare già in questo mese di luglio, in modo da completare le operazioni di riqualificazione entro l’estate. L’obiettivo è ripristinare la sicurezza e l’accessibilità del sentiero, che rappresenta un importante esempio di progettazione inclusiva, ma che oggi si trova in uno stato di completo abbandono e degrado.Il tracciato è oggi ricoperto per lunghi tratti di pietrisco, è costellato di buche e avvallamenti ed è pericoloso e inaccessibile per le persone con disabilità motorie.
La richiesta della sindaca giunge dopo un tam-tam mediatico avviato da un nostro articolo del 20 giugno scorso e mira a evitare che questa preziosa risorsa venga ulteriormente compromessa, garantendo a residenti e turisti la possibilità di vivere la montagna in sicurezza e autonomia.
"La speranza - commenta Egidio Marchese, presidente dell'Associazione valdostana paraplegici-Avp e dell'Asd Disval che dopo l'articolo de Laprimalinea si era recato sul posto e aveva poi diffuso una nota stampa sugli esiti del suo sopralluogo - è che grazie all’intervento tempestivo, il sentiero di Chevrère possa tornare presto fruibile, mantenendo vivo il progetto di inclusione e rispetto per la natura che aveva ispirato la sua realizzazione.