Una recente ricerca condotta nel Parco Paneveggio Pale di San Martino, in Valle di Fiemme, in Trentino ha rivelato che gli abeti rossi riescono a "prevedere" un’eclissi solare, sincronizzando la loro attività bioelettrica prima e durante l’evento.
Gli alberi non sono solo spettatori passivi degli eventi naturali, ma soggetti attivi che interagiscono con il loro ambiente in modi ancora poco conosciuti. Secondo lo studio pubblicato sulla rivista Royal Society Open Science, gli alberi non sono semplici individui isolati, ma formano una vera e propria rete di comunicazione bioelettrica.
Alessandro Chiolerio, dell’Università di Bristol, ha descritto il fenomeno come una sincronizzazione dinamica tra le piante, paragonandolo a un’orchestra che suona all’unisono. Questa scoperta si collega alla teoria del Wood Wide Web, secondo cui gli alberi comunicano tra loro attraverso segnali chimici e bioelettrici. In pratica, le foreste non sono solo un insieme di alberi indipendenti, ma un ecosistema interconnesso, dove ogni pianta può influenzare le altre attraverso segnali invisibili.
Durante l’eclissi parziale del 25 ottobre 2022, i ricercatori hanno installato nel Parco, alcuni sensori a bassa potenza sugli alberi, monitorando le variazioni della loro attività elettrica. I risultati hanno mostrato che gli alberi più anziani reagivano per primi, suggerendo che possiedano una sorta di memoria ambientale, che trasmettono alle generazioni più giovani. Questo fenomeno potrebbe spiegare perché le foreste più antiche siano così resilienti ai cambiamenti climatici e agli eventi naturali. Gli alberi più vecchi, infatti, sembrano avere un ruolo guida, trasmettendo informazioni alle piante più giovani e aiutandole ad adattarsi alle variazioni dell’ambiente.
Le foreste non sono solo distese di tronchi e rami, ma luoghi di connessione profonda, dove ogni albero è parte di una rete vivente che pulsa insieme alla terra. Come diceva Khalil Gibran, "Gli alberi sono poesie che la terra scrive nel cielo. Noi li abbattiamo e ne trasformiamo la carta, ma perdiamo la loro poesia."