"La proposta del ministro Calderoli di impugnare la legge elettorale dei comuni e, in particolare, la questione del limite dei mandati, conferma i dubbi di legittimità avanzati da Valle d'Aosta Aperta e la necessità di una reale riforma degli enti locali valdostani". Lo scrive, in una nota, la coalizione progressista valdostana.
"La ricetta di Pd e Union per evitare il commissariamento dei piccoli comuni - si legge - era l'aumento degli assessori e dell'indennità di base di alcuni sindaci, l'abbassamento del quorum e appunto il prolungamento della durata dei mandati, mentre alla nostra regione serve una reale riforma che tenga conto del contesto completamente cambiato. Per queste ragioni Valle d'Aosta Aperta, attraverso la propria consigliera Erika Guichardaz, aveva votato contro la legge 4 del 2025 (Election day ndr) e oggi esprime profonda contrarietà rispetto alla proposta di legge di revisione della disciplina regionale in materia di esercizio associato di funzioni e servizi comunali e di segretari degli enti locali, che verrà discussa nel Consiglio Valle di mercoledì 21 maggio".
E ancora: "Dopo i buoni propositi inseriti nell'art. 5 della legge regionale 15 del 2020 arriviamo a fine legislatura con una proposta anacronistica rispetto all'esercizio associato delle funzioni e servizi comunali e all'ottavo intervento normativo sui segretari comunali. L'autonomia valdostana ha bisogno di un sistema degli enti locali efficace, che rompa il tabù della fusione dei piccoli comuni e che valorizzi le proprie professionalità arrivando finalmente ad un albo unico della dirigenza".