L’assessore regionale agli Affari europei, Innovazione, PNRR e Politiche nazionali per la montagna, Luciano Caveri, è stato audito la scorsa settimana dalla Commissione Bilancio della Camera, nella sua veste di coordinatore della Commissione Affari istituzionali – Politiche per la Montagna della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nell’ambito dell’esame del disegno di legge recante 'Disposizioni per lo sviluppo e la valorizzazione delle zone montane'.
L’assessore Caveri ha ricordato, nel corso dell’audizione, che tutti i rappresentanti politici delle altre Regioni che si occupano delle politiche della montagna hanno seguito con viva attenzione l’evoluzione di questa legge, che va a sostituire una legge del 1994 che è rimasta, purtroppo, in parte disattesa. L’auspicio è che vi sia, a seguito dell’approvazione del nuovo testo, la capacità di predisporre con rapidità i numerosi decreti attuativi previsti dall’articolato.
Se durante il dibattito nelle competenti commissioni del Senato si era riflettuto sui diversi equilibri istituzionali tra il ruolo dello Stato e delle Regioni, è ora emerso come il ministero e il Governo abbiano previsto una perimetrazione nuova rispetto a quanto avvenuto in precedenza, che aveva generato alcune ambiguità allargando a dismisura il concetto di montagna e che risultava, quindi, essere lesiva dei reali territori di montagna.
Ribadendo quanto già espresso in Commissione al Senato, l’assessore Caveri ha rimarcato anche in questa sede l’importanza dell’affermazione del principio di autoresponsabilità per la sicurezza degli escursionisti in montagna e della necessità di ampliare tale principio a tutte le tipologie di strade poderali, comprese quindi anche quelle forestali e silvo-pastorali, sia pubbliche che private.
“Reputo molto positivo l’incardinamento della norma presso la Commissione Bilancio del Senato – ha affermato l’assessore Caveri – anche se ritengo che le risorse economiche, che ammontano complessivamente a circa 200 milioni di euro tra risorse destinate alle singole Regioni e risorse per la copertura di interventi di competenza statale, non saranno sufficienti per i territori di montagna. L’importo di 100 milioni di euro destinato alle Regioni e agli Enti locali rischia, infatti, di essere una goccia nel mare. Auspico, infine, che il lungo iter di questo disegno di legge possa concludersi quanto prima, poiché questa legge è molto attesa dalle Regioni, dai Comuni e, soprattutto, dalle popolazioni di montagna”.