E' agli arresti domiciliari da due settimane in una sua residenza nel centro storico di Aosta Antonella Zilio, di 60 anni, ex dirigente regionale da diversi anni in quiescenza e giornalista pubblicista, accusata dalla Squadra mobile del capoluogo di tentato omicidio nei confronti del compagno, Agostino Roffin, di alcuni anni più maturo di lei. Le indagini sono coordinate dal pm Francesco Pizzato.
I fatti risalgono a un giorno dell'ottobre scorso, quando l'uomo aveva allertato il 118 lamentando forti dolori e un malessere generale improvviso. Condotto d'urgenza al Pronto Soccorso dell'ospedale 'Parini', i medici lo ricoverarono d'urgenza con una diagnosi che non lasciava dubbi: avvelenamento da sostanza altamente tossica. Roffin fu salvato in extremis, grazie alla tempestività dell'intervento dei soccorritori e alla pronta diagnosi. Lentamente l'uomo riprese coscienza e alcuni giorni dopo il ricovero fu ascoltato dagli investigatori della questura di Aosta per chiarire, per quanto possibile, i particolari dell'avvelenamento.
Da subito Roffin negò decisamente un gesto volontario anticonservativo e indirizzò gli agenti su una pista ben precisa, che presto li portò a indagare la compagna del valdostano, l'ex dirigente regionale che l'uomo frequenta da pochi anni.
Personalità singolare e, emerge dalle indagini, talvolta incline a rabbia e aggressività, Zilio è stata attentamente 'monitorata' e sentita dagli inquirenti che in pochi giorni hanno chiuso il fascicolo, notificando all'indagata la misura cautelare degli arresti domiciliari, cui lei è sottoposta ovviamente in un'abitazione diversa da quella del compagno, che abita in una località alle porte di Aosta.