Economia | 09 luglio 2024, 09:50

Il Pnrr e il cammino dell'Italia verso la ripresa; un riepilogo per far chiarezza

Per la Valle d'Aosta, i progetti presentati erano stati finanziati nel 2022 con 345 milioni di euro a valere sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, 100 milioni dei quali a disposizione dei comuni

Il Pnrr e il cammino dell'Italia verso la ripresa; un riepilogo per far chiarezza

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è il piano strategico approvato dall’Italia nel 2021 per promuovere la ripresa economica dopo la pandemia di Covid-19. Il PNRR è parte del programma europeo Next Generation EU (NGEU), che ha un valore totale di 750 miliardi di euro. Il Piano ha uno stanziamento di 194,4 miliardi di euro, che l’Unione Europea eroga a rate in base al raggiungimento degli obiettivi previsti.

Questi fondi sono destinati a finanziare progetti che favoriscono lo sviluppo verde e digitale del Paese, creando posti di lavoro, aiutando famiglie e imprese ma ovviamente il meccanismo del Piano è complesso e a più riprese si sono verificate criticità rispetto alle tempistiche e al corretto utilizzo dei fondi, che hanno richiesto 'rimodulazioni' nelle erogazioni e nei controlli.

Per la Valle d'Aosta, i progetti presentati erano stati finanziati nel 2022 con 345 milioni di euro a valere sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, 100 milioni dei quali a disposizione dei comuni. Quest'anno però sono stati definanziati 397 progetti riferiti a piccole e medie opere, nonostante una parte di questi fosse già conclusa e finanziata dallo Stato con altre risorse. Un dato che al momento non ha comportato modifiche particolarmente sensibili nella nostra regione.

Il PNRR è strutturato in sei missioni e 16 componenti, ognuna con obiettivi specifici e misure per raggiungerli. Le missioni includono la crescita sostenibile, la competitività digitale, la trasformazione della pubblica amministrazione, l’innovazione e la ricerca, la coesione territoriale e il rafforzamento della sicurezza e della difesa.

In sintesi, le proposte del piano.

Missione 1: digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo.

Digitalizzazione: investimenti per migliorare l’infrastruttura digitale del paese e la trasformazione dei processi produttivi.

Innovazione: sostegno agli investimenti strategici nell’ambito della transizione  e ai progetti innovativi per le filiere strategiche del made in Italy.

Competitività: misure per la resilienza delle filiere produttive e lo sviluppo del settore spaziale.

Cultura e turismo: promozione del patrimonio culturale e del turismo.

Missione 2: rivoluzione verde e transizione ecologica

Rivoluzione verde: investimenti per la transizione verso un’economia sostenibile, riducendo le emissioni di gas serra e promuovendo l’energia rinnovabile.

Missione 3: infrastrutture per una mobilità sostenibile

Mobilità sostenibile: sviluppo di infrastrutture che favoriscano una mobilità più efficiente e meno inquinante.

Missione 4: istruzione e ricerca

Istruzione: investimenti per migliorare l’istruzione superiore e la formazione professionale.

Ricerca: sostegno alla ricerca scientifica e tecnologica.

Missione 5: inclusione e coesione

Inclusione: misure per ridurre le disuguaglianze sociali e migliorare l’inclusione sociale.

Coesione: investimenti per lo sviluppo delle aree meno sviluppate del paese.

Missione 6: salute

Salute: investimenti per il sistema sanitario, migliorando l’accesso alle cure mediche e la qualità dei servizi sanitari.

Ogni missione è composta da diverse componenti che dettagliano ulteriormente gli obiettivi e le azioni da intraprendere. 

Il Governo italiano ha inviato alla Commissione UE la richiesta di pagamento della quinta rata di fondi del PNRR a gennaio 2024, e si attende il saldo. 

Attualmente, l’Italia ha speso solo il 6% dei fondi ricevuti, con un tasso di attuazione del 6%. Il governo italiano ha annunciato che la quarta rata sarà pagata e gli obiettivi della quinta rata saranno raggiunti entro la fine dell’anno. Il PNRR è stato modulato per includere altri 21 miliardi di euro per la crescita economica italiana, con progetti riformulati per essere più realizzabili e rispettosi degli enti locali. Inoltre, ci sono stati investimenti aggiuntivi di circa una dozzina di miliardi per le imprese.

red.laprimalinea.it