Cronaca | 11 maggio 2024, 09:44

La viticoltura valdostana piange la morte del maestro vignaiolo Gualtiero Crea

Le esequie saranno celebrate lunedì 13 maggio alle ore 14,30 nella chiesa parrocchiale di Nus. Dopo la cerimonia religiosa, la salma proseguirà per il tempo crematorio di Aosta

La viticoltura valdostana piange la morte del maestro vignaiolo Gualtiero Crea

"Nel chiasso dell'enogastronomia contemporanea che strimpella e stona, il prezioso silenzio che insegna l'amore è andato a farsi apprezzare altrove. La Valle d'Aosta ti è grata. E se non lo fosse, noi lo siamo. Ciao Gualtiero".

Questo breve, sincero e dolcissimo commiato dei titolari del celebre ristorante 'La Maison de Filippo' a Courmayeur racchiude davvero l'essenza di cosa, anzi, di 'chi' è stato Gualtiero Crea non soltanto per il movimento vitivinicolo valdostano e italiano ma soprattutto per chi ha avuto il privilegio di conoscerlo e volergli bene. Viticoltore biologico e biodinamico Gualtiero, 61 anni compiuti lo scorso gennaio, è andato a lavorare nella vigna del Signore (che di questo potrà essergli sempiternamente grato) nella mattina di ieri, venerdì 10 maggio. Un male che non lascia scampo lo ha ghermito e in pochi mesi se l'è portato via nonostante la sua tenace resistenza. O meglio: si è portato via il suo corpo, la sua voce, le sue sapienti mani.

Non la sua eredità, non la sua anima, non il suo sapere trasmessi ai figli Edoardo e Beatrice e alla moglie Liana Grange (nella foto sopra la famiglia 'in vigna' nel 2011), con la quale 21 anni fa diede vita all'azienda vitivinicola 'Les Granges' nell'omonima frazione collinare di Nus, caratterizzandosi da subito per un approccio a basso impatto ambientale e divenendo in pochi anni un riferimento agrituristico valdostano di alto livello.

Una scelta di campo biologica che in poco tempo si è certificata biodinamica, senza alcuna concessione ai preparati chimici, praticamente un azzeramento della 'tecnologia di cantina'. Quindi fermentazioni spontanee, nessuna chiarifica, nessuna filtrazione, uso parsimonioso della solforosa. Nascono così i biodinamici Fumin, Cornalin, Malvoisie, Malvoisie Flétri, Pinot Noir, Vin de Nus supérieur, Vuillermin.

Una scelta, quella di Gualtiero e Liana, premiata più volte da Slow Wine e da alcuni tra i più prestigiosi concorsi vitivinicoli italiani, confermata dal meritato ingresso di 'Les Granges' nella guida 'I migliori 100 vini e vignaioli d’Italia' di Luciano Ferraro e Luca Gardini, edita dal Corriere della Sera. E si potrebbe continuare con i riconoscimenti ma non sono mai state le medaglie, a contare nella vita di Gualtiero, che prima di scoprirsi vignaiolo era stato liutaio e falegname. Dal legno alla vite, ma sempre la Natura, la concreta terra e i suoi faticosi ma straordinari regali nell'esistenza di quest'uomo forte e saggio, entusiasta e gentile. Un artigiano sognatore ma con i piedi ben saldi a terra, un ricercatore appassionato, un romantico di quelli che si possono incontrare tra i filari delle vigne e nelle cantine più nobili e genuine (Fabrizio Gallino ed Edoardo Camaschella solo per ricordarne due).

Raccontare l'uomo Gualtiero è forse cosa ancora più semplice che ripercorrerne la crescita professionale: la sua generosità, la sua empatia, la luminosità del suo pensiero, il suo ottimismo e la sua gratitudine nei confronti della vita sono certamente le qualità distintive di Gualtiero Crea che chiunque lo ha incontrato ha immediatamente riconosciuto in quello sguardo sorridente e arguto. E poi la pazienza, la costanza, la capacità di saper ricominciare; doti senza le quali non si può essere coltivatori della terra. Terra che nei  confronti di Gualtiero ha l'obbligo di riconoscenza d'essergli lieve. 

Gualtiero Crea lascia la moglie Liana Grange; i figli Edoardo e Beatrice (con Gabriele); il papà Francesco, gli amati nipotini Agata ed Etienne; le sorelle Cristiana e Azzurra. Le esequie saranno celebrate lunedì 13 maggio alle ore 14,30 nella chiesa parrocchiale di Nus. Dopo la cerimonia religiosa, la salma proseguirà per il tempo crematorio di Aosta.

patrizio gabetti