Attualità | 30 aprile 2024, 09:37

Aosta; l'antica chiesa di St-Martin de Corléans ospita la Settimana Santa Ortodossa

Aosta; l'antica chiesa di St-Martin de Corléans ospita la Settimana Santa Ortodossa

Pochi in Italia lo sanno,  ma siamo entrati nella settimana Santa Ortodossa. Mi capita ogni tanto di andare alla Divina liturgia (così si chiama la Messa Ortodossa) della chiesa Romena. Lo faccio perché a volte assistere a una liturgia permette di apprezzare ancor più il valore e la grazia che si ha quando ad essa si può presiedere (meglio celebrare!). Il Rito di san Giovanni Crisostomo, in uso presso le chiese ortodosse insieme a quello leggermente più lungo di San Basilio, per altro molto simile, per coloro che sono sensibili a certe sollecitazioni spirituali, è un rito molto coinvolgente  se lo si sa apprezzare. Le prime volte che ho assistito mi è parso molto caotico con il sacerdote che si sposta intorno all' altare e svolge una parte della ritualità in un altare nascosto alla vista dei più i fedeli, e in certe chiese grandi i diaconi, che si spostano all'interno dell'edificio sacro, i cori, in certi monasteri molto intensi e profondi sempre privi per tradizioni di strumenti musicali, oppure intonati dai fedeli come preghiera, le candele accese, l'incenso pungente.

Ad Aosta, spesso mi sono recato durante l'anno a seguire la celebrazione del rito, a volte dopo aver già celebrato io in privato, ritualità che sostanzialmente è divisa in due parti, la prima aperta ai non battezzati (cosiddetta dei catecumeni) la seconda con la celebrazione del mistero eucaristico, riservata ai battezzati (non preoccupatevi al giorno d'oggi , in Italia almeno, nessuno vi chiederà il certificato di battesimo all'ingresso!).  La chiesa domenica scorsaa per le Palme era gremita, da fedeli provenienti da tutta la Valle. L'importanza della celebrazione si avvertiva. Il rito che comprende la parte per i catecumeni dura almeno dalle 9 del mattino alle 12 e 30, soprattutto in queste ricorrenze importanti.

Una volta Papa Benedetto XVI, da ancora prefetto della congregazione della fede  pochissimo tempo prima di essere eletto Papa a una persona che gli presentava i nipoti piccoli alla fine di una conferenza, dicendosi preoccupata per il fatto che fossero stati battezzati con rito ortodosso rispose con un grande sorriso: "Che bello, allora possono già fare la comunione! Nel battesimo ortodosso c'è tutto unito: battesimo, comunione e cresima" disse ribadendo come la chiesa Cattolica Romana accettasse e riconoscesse tutti i sacramenti della chiesa cosiddetta Ortodossa. Lo dico in questa sede perché una delle cose più belle che si nota, per una persona abituata alle messe italiane, molto stupefacente, è vedere la fila di mamme con i bambini piccoli in braccio che si recano a prendere le Sacre Specie, dal sacerdote, dopo aver fatto una lunga fila. Inutile dire che questo viavai di bambini porta spesso con se caos e rumore e a volte sicuramente la sacralità del momento consiglierebbe molta più riflessione e quiete, ma tutto questo mi fa sempre ricordare la frase 'sinite parvulos venire ad Me' , lasciate che i fanciulli vengano a Me, pronunciata circa 2000 anni fa.

In altri Paesi spesso mi è capitato di non riuscire a entrare nella chiesa per assistere alla liturgia per l'affluenza di molte persone. Attenzione però! Nessun sacerdote ortodosso vi darà mai la comunione se non vi conosce molto bene. Che siate voi laico o consacrato molto difficilmente ve la darà al primo incontro e da molti punti di vista devo dire giustamente. Anche a un chierico ortodosso che veste con la talare può capitare che la comunione non venga data. 

La tradizione delle penitenze che applica ancor oggi la chiesa ortodossa può essere molto dura e prevede per alcuni casi anche l'impossibilità di ricevere la comunione per molto tempo dopo l'assoluzione, oltre a periodi di digiuno , di preghiera intensa e altre mille possibili penitenze che, si badi bene, non sono mai rivolte alla punizione del fedele ma, piuttosto, alla guarigione di un anima malata. Questa è la motivazione principale per cui non viene data la comunione se non dopo un percorso di conoscenza, di crescita e di maturazione.

Durante tutta la quaresima e ancor più nella settimana Santa i fedeli ortodossi devono attenersi alla pratica del digiuno che insieme alla preghiera sono i pilastri che sorreggono la chiesa. Digiuno che se durante l'anno si tiene attraverso una dieta che noi definiremmo vegana, può essere in certi giorni della Settimana Santa  un digiuno totale, senza cibi ma solo con acqua e prevedendo l'assenza di alcolici.

Consiglio a tutti coloro che sono credenti di assistere almeno una volta a una celebrazione ortodossa.  Ad Aosta il sacerdote ogni tanto dice una parte delle preghiere in lingua italiana per facilitare anche gli italiani che, sempre più numerosi, partecipano alle celebrazioni.

Nella settimana santa gli incontri di preghiera e i riti per la Pasqua verranno celebrati ogni giorno, secondo la tradizione, alle 18 e 30 nella chiesa vecchia di Saint Martin de Corleans ad Aosta durando un paio di ore ognuna , tranne quella del Giovedì santo che dura un po' di più comprendendo, al suo interno, la lettura di 13 brani del Vangelo sfociando poi nella veglia di Pasqua del Sabato Santo e nelle celebrazioni di Domenica e Lunedi prossimo.

Paolo Fabris

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