Quella portata a termine ieri dalla Squadra Mobile della Questura di Aosta è l'ultima maxi operazione contro il traffico di cocaina sviluppatasi e conclusasi in Valle d'Aosta. Dalla fine degli anni Novanta e per almeno oltre dieci anni furono diverse le inchieste della procura aostana, per lo più condotte dall'allora pm Pasquale Longarini, che portarono Polizia, Guardia di Finanza e Carabinieri ad arresti talvolta eclatanti e al sequestro complessivo di decine di chili di droga.
Le indagini degli investigatori (le Fiamme Gialle avevano creato una vera e propria 'squadra antidroga' all'interno del Nucleo investigativo) coinvolsero per un lungo periodo non solo Aosta ma piccole e 'insospettabili' località quali Morgex, Sarre, Chatillon, Saint Vincent, Cervinia, Jovençan, Gressan e miti frazioni quale ad esempio Porossan, nella 'bassa' collina del capoluogo. E tutte dimostrarono inequivocabilmente come il fiume di 'coca' che partiva spesso dai Paesi Bassi passasse necessariamente dall'Albania prima e dalla Valle d'Aosta poi per giungere sulle piazze di Torino, Genova e soprattutto della 'Milano-bene', quella che ha tanti soldi per pagare tanta cocaina.
Una parte di stupefacente restava certamente sul mercato valdostano, ma dalle frontiere della Petite Patrie anche la 'coca' diretta altrove doveva forzatamente passare e le diverse reti di traffico hanno visto spesso gli stessi volti agire in più e diversi contesti e operare con fornitori residenti in Belgio ma soprattutto in Olanda: un corridoio di smercio illecito, quello del Paese dei tulipani, sempre attivissimo e collegato a doppio filo con la Valle d'Aosta. Una lotta tra gli investigatori antidroga e i trafficanti internazionali che è sempre apertissima.