Era il 23 giugno quando Jurg Müller, alpinista svizzero di 64 anni, lasciò il rifugio Alpe Capanne di Quincinetto, determinato a percorrere un tratto della Grande Traversata delle Alpi, la cosiddetta GTA, storica e selvaggia rete di sentieri che percorre la catena alpina piemontese e lambisce i confini della Valle d’Aosta.
Da quel momento, l'uomo pare essersi dissolto nel nulla. Più nessuna telefonata né messaggio; gps muto, avvistamenti zero.
Nei giorni successivi all’ultimo avvistamento, le operazioni di soccorso si sono concentrate tra l’alta Valchiusella e il Vallone di Scalaro: elicotteri della Guardia di Finanza in sorvolo, squadre a terra che hanno perlustrato a piedi zone impervie, tra prati inclinati e salti rocciosi, droni dei Vigili del Fuoco hanno ispezionato ogni angolo del vallone, talvolta proprio in prossimità del sentiero della GTA.
Al campo base allestito a Vico Canavese, i tecnici hanno esaminato i dati delle celle telefoniche nella speranza di ricostruire gli ultimi spostamenti dello svizzero, senza rilevare tracce utili.
Un sorvolo supplementare è stato effettuato anche con l’elicottero Drago dei Vigili del fuoco, per analizzare da angolazioni diverse il canalone 'incriminato', ma anche questo non ha portato a nulla.
Il tavolo operativo condiviso da Soccorso alpino, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e carabinieri il 18 luglio scorso ha deciso di sospendere le ricerche fino a che non emergano nuovi elementi investigativi. La famiglia dell’alpinista, che aveva dato l’allarme, è tuttora in contatto costante con le autorità.
Prima della sparizione, Müller era stato immortalato in una fotografia fornita dal gestore del rifugio Alpe Capanne: insieme ad altri escursionisti, era stato riconosciuto da una donna interpellata dalle Forze dell’ordine, che aveva confermato di averlo visto dirigersi verso la Cima Bonze, a circa 2.500 m di quota sopra Quincinetto.
Il tratto della GTA che sfiora questi territori unisce paesaggi aspri e selvaggi: con altitudini elevate, gole, creste aguzze e valloni chiusi sul confine occidentale della Valle d’Aosta, è una zona affascinante ma anche potenzialmente insidiosa. Il percorso evoca la bellezza incontaminata delle montagne, ma qui i silenzi possono soffocare ogni segnale: Muller è un alpinista esperto ma finora droni, elicotteri, analisi telefoniche non hanno individuato la minima traccia.