Cronaca | 24 gennaio 2024, 20:15

Avviata raccolta fondi per sostenere la famiglia di Mohammed Oueslati, morto sul lavoro

La sottoscrizione ha per intestatario Meftahi Yousra e l'IBAN è IT0800200801210000107001569. Intanto la procura ha disposto l'autopsia sulla salma del 59enne elettricista tunisino

Mohammed Oueslati

Mohammed Oueslati

"Caro Mohammed, sei stato una persona speciale, una di quelle che si incontrano raramente. Per qualche ignota ragione la sorte ti ha portato via sottraendoci il tuo sorridente modo di affrontare i problemi del Lavoro e della Vita ma la positività del tuo ricordo continuerà a vivere nel nostro Cuore ed in quello delle persone che hanno avuto il piacere e l’onore di conoscerti . Buon viaggio, Caro Amico Mio".

Lo ha scritto su Facebook Franco Napoli, noto titolare dei negozi di abbigliamento 'Neapolis' di Aosta, in memoria di Mohamed Oueslati, il 59enne elettricista di origini tunisine morto giovedì scorso schiacciato da un mezzo di lavoro mentre smontava le luminarie comunali a Chatillon. Una morte, quella di Mohamed - che lascia quattro figlie e una moglie - che ha gettato nello sconforto le tante persone che lo hanno conosciuto e ne hanno potuto apprezzare le doti umane e professionali. "Era di una disponibilità disarmante, di una bontà e serietà quasi uniche - lo ricorda Cesare Grappein, titolare dell'omonima impresa di impianti elettrici che fu il primo impiego di Oueslati in Valle d'Aosta oltre trent'anni fa. "Per fare bella impressione  - ricorda Grappein - si era presentato al colloquio di lavoro da mio padre, che all'epoca guidava la nostra azienda, in completo bianco. Mio papà gli aveva detto 'ma come sei vestito? Qui da noi non si viene vestiti così al lavoro...'. Lui se n'era andato ma la mattina dopo di buon'ora era tornato da mio padre con abiti da operaio e sorridendo gli aveva detto 'così vado bene, signor Grappein?'. Il ghiaccio si sciolse e Mohammed rimase a lavorare con noi, per un tempo durante il quale il suo modo di approcciarsi alla vita e alle persone mi è rimasto impresso nella mente. Nei primi mesi, si era ricavato una nicchia in magazzino e dormiva lì, evitando di pagare l'affitto di un alloggio per risparmiare i soldi con l'obiettivo di far venire in Italia sua moglie. Ce la fece, perché Mohammed era un uomo d'un pezzo, tenace, serio". La tragica fine di Oueslati, primo caso di 'morte bianca' in Valle nel 2024, è stata definita 'straziante' dal sindacato Cgil ed è stata ricordata anche in Consiglio Valle dal capogruppo unionista Aurelio Marguerettaz: “L’anno è iniziato con una morte sul lavoro: un tema che è all’attenzione del governo e delle istituzioni, ma su cui dobbiamo ulteriormente impegnarci. Una morte che mi ha particolarmente colpito perché Mohamed Oueslati era un ragazzo di origine tunisina, arrivato in Valle nel 1990, che ha lavorato tanto, che ha fondato una famiglia: comunico che è stata aperta una sottoscrizione a favore di questa famiglia, per aiutarla nel dramma in cui è stata catapultata”. La raccolta di fondi avviata dagli amici dell'elettricista tunisino ha per intestatario Meftahi Yousra e l'IBAN è IT0800200801210000107001569.

Intanto la Procura di Aosta (pm Francesco Pizzato) ha ordinato l'autopsia per chiarire cause e dinamica dell'incidente e sul registro degli indagati sono stati iscritti i primi nomi.

pa.ga.