Cronaca | 17 gennaio 2024, 08:48

Maxi incendio Aymavilles, tre inchieste e nove persone indagate oltre alla società Deval spa

L'ipotesi di reato nei confronti di Giorgio Pession, vertice della società che gestisce in Valle la distribuzione di energia è di incendio colposo; il capo della Protezione civile, Valerio Segor, è invece accusato di procurato incendio ma vi è anche una terza inchiesta per truffa che coinvolge altre persone

Maxi incendio Aymavilles, tre inchieste e nove persone indagate oltre alla società Deval spa

Nove persone e due società sono indagati in tre diverse inchieste dalla Procura, dal Corpo Forestale (Nucleo investigativo antincendio boschivo) e dai carabinieri di Aosta per l'enorme incendio che il 19 luglio scorso divampò nei boschi di Aymavilles e che fu spento solo dopo diversi giorni di intensa attività. Il pm Giovanni Roteglia aveva aperto un primo fascicolo con l'ipotesi di reato di incendio boschivo a carico di ignoti e i tecnici del Corpo forestale della Valle d'Aosta avevano depositato la loro relazione escludendo che il rogo, che ha distrutto oltre 250 ettari di bosco e due abitazioni, sia stato di origine dolosa. Anche la 'voce' secondo la quale ad attivare le fiamme sarebbe stata la caduta di un albero su una vettura in sosta era stata completamente smentita.

Le tre indagini scaturite dagli accertamenti sono state condotte nel massimo riserbo e hanno portato all'iscrizione sul registro degli indagati di nove persone nonché della società Deval spa, azienda del Gruppo Cva che si occupa della distribuzione e della misura dell'energia elettrica in Valle d'Aosta; tra i nomi figurano quelli di Giorgio Pession, presidente e amministratore delegato della Deval; Valerio Segor, capo della Protezione civile regionale; Alessandro Penco, amministratore delegato della società Sky Aviation, società di trasporto aereo incaricata dalla Protezione civile di partecipare alle operazioni di spegnimento. A Segor e a Penco è contestato il reato di procurato incendio, mentre al vertice di Deval quello di incendio colposo: sarebbero stati problemi ad alcuni cavi sulla linea elettrica della società a generare le fiamme, poi propagatesi per il forte vento, mentre le azioni congiunte di Segor e Penco avrebbero comportato un aggravamento della situazione generale e della gestione del rogo. Per la Sky Aviation in qualità di azienda e per altre persone, sui nomi dei quali vige per ora stretto riserbo investigativo, l'ipotesi è di truffa ai danni della Regione: avrebbero indicato più ore di volo di quelle realmente eseguite, facendosi cosi pagare un servizio di intervento 'gonfiato'.

Diversi interrogatori sono stati svolti in questi mesi; i primi avvisi di garanzia sono stati consegnati oltre un mese e le indagini sono ancora in corso. Gli indagati, dal canto loro, respingono con forza le accuse, sostenendo di aver agito nel pieno rispetto delle norme e della specifica competenza professionale. 

"Giornate impegnative per il sistema valdostano dell'emergenza -  aveva dichiarato il 20 luglio scorso il Presidente della Giunta, Renzo Testolin - la macchina organizzativa della Protezione civile ha dato una risposta corale con il coinvolgimento e il lavoro dei Vigili del fuoco, del Nucleo anti incendio boschivo, degli agenti forestali e dei tanti distaccamenti dei vigili del fuoco volontari che si sono resi disponibili ad intervenire fin da subito sul rogo con rapidità e professionalità. Indispensabile anche la collaborazione di Deval e fondamentale la collaborazione del 118 e dei volontari di protezione civile".

patrizio gabetti