Cronaca | 05 gennaio 2024, 07:27

'Il Comune di Aosta ha voltato le spalle alle sue frazioni di montagna'

Oggi il cassetto delle doléances e delle segnalazioni riservato ai lettori ospita l'intervento di un residente collinare di Aosta, esperto operatore nel settore ambientale, che interviene segnalando una problematica riscontrata da Laprimalinea.it anche in altri comuni valdostani e che sarà presto resa nota più estesamente

'Il Comune di Aosta ha voltato le spalle alle sue frazioni di montagna'

 

Il Comune di Aosta ha voltato le spalle alle sue frazioni di montagna. Non basterebbe una pagina di giornale intera per raccogliere tutti i disagi e i disservizi che quotidianamente vivono gli abitanti di Arpuilles, Entrebin e Excenex. Dalla totale assenza di parcheggi pubblici alle strade in stato spaventoso passando per le gravi carenze nella prevenzione degli incendi, la lista è lunghissima ed è il risultato di lunghi anni di assenza di investimenti di qualunque tipo. Tuttavia vorrei portare all'attenzione del pubblico quello che mi sembra ancora più grave e incredibile.

In quella che viene considerata la capitale della Valle d'Aosta, perla delle Alpi, vi sono frazioni abitate tutto l'anno in cui non sono disponibili servizi essenziali quali l'acquedotto, le fogne o lo sgombero neve. In particolare vorrei soffermarmi su quest'ultimo caso perché è quello che riguarda la frazione di Fléod, quella in cui abito.

Dall'abitato di Excenex, si diparte una strada asfaltata che sale verso le frazioni alte, i mayen ed i boschi comunali di Aosta e Gignod detti del Bois Noir. La parte sommitale di questa strada è di competenza della regione (pista forestale tagliafuoco), la parte appena sottostante è di competenza del consorzio delle Arpeilles, la parte iniziale è di competenza del Comune di Aosta, ma una parte intermedia di circa 1 km non ha nessuna classificazione ed è una terra di nessuno dove il consorzio non può operare e il comune di Aosta non vuole farlo. Le frazioni di Fléod e di Plan de Fiou con le loro tre famiglie residenti ed alcune 'fluttuanti' si trovano proprio li, in questa terra di nessuno. Potete quindi immaginare che una strada frequentata da una moltitudine di persone in bici, a piedi, a cavallo, in macchina, con trattori e camion finisce per rovinarsi molto velocemente se nessuno provvede alla sua manutenzione.

Il consorzio non può rendicontare spese fuori dal territorio di sua competenza e quindi non può intervenire. Il Comune, nonostante tragga vantaggio dalla presenza della strada, che gli permette di vendere il legname proveniente dai suoi boschi, si rifiuta di classificare la strada come comunale, nonostante il Codice della strada stabilisca che le strade che congiungono il capoluogo con le frazioni o le frazioni fra di esse siano da considerarsi comunali. Oramai la strada è piena di buche pericolose e prima o poi qualcuno si farà male.

Ma non è tutto. Giacché la strada non ha una classificazione, il comune non viene a sgomberare la neve e si ferma 700 metri prima del villaggio. Lo sgombero neve nelle frazioni di montagna è di fondamentale importanza per garantire la sicurezza e la mobilità dei residenti durante i mesi invernali. Il comune di Aosta, consapevole delle esigenze della popolazione di montagna, dovrebbe adottatre misure preventive e tempestive per garantire uno sgombero efficace delle strade e delle aree pubbliche. Questo è essenziale non solo per agevolare la circolazione dei residenti, ma anche per preservare la vivibilità del luogo e la connessione con il resto del territorio.

Senza questo servizio le frazioni muoiono, si svuotano e si innescano fenomeni di degrado del territorio che si possono ripercuotere anche sulla città. Nonostante un dialogo costante da più di tre anni con questa amministrazione, nulla è cambiato. Alle parole non sono mai seguiti i fatti e sulla strada di Fléod tutti passano ma nessuno paga. Non ritengo accettabile che si chieda ai cittadini di fare manutenzioni e sgombero neve su una strada di evidente interesse pubblico e che per alcuni tratti è anche di proprietà dello stesso comune. Gli abitanti delle frazioni alte cominciano a stufarsi.

Sempre più gente sostiene che oramai non abbiamo più nulla a che fare con la città e che dovremmo costituirci in comune autonomo o perlomeno fare parte del limitrofo comune di Gignod. Questo è il sintomo di un grave disagio che il politico accorto dovrebbe essere in grado di cogliere. 

Valerio Sedran

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