A larga maggioranza, 170 delegati, Claudio Albertinelli è il primo segretario generale eletto ad elezione diretta dai congressisti, con votazione segreta, del Syndicat Autonome des Travailleurs Valdôtains-Savt.
La votazione che ha visto recarsi all’urna 202 su 223 delegati votanti, ha sancito la fine dei lavori del 18esimo Congresso Confederale del Savt tenutosi giovedì 14 e venerdì 15 dicembre nella sala BCCV di Gressan.
Durante l’apertura dei lavori congressuali, alla presenza del Presidente della Giunta, Renzo Testolin e degli assessori Bertschy, Caveri, Grosjacques e Sapinet, Albertinelli ha evidenziato come “la presenza di una sola candidatura non deve essere vista come un problema, una debolezza o una mancanza di democrazia, ma come una forma di solidità e un segno di compattezza. I cinque anni che si concludono oggi sono stati difficili, tra le dimissioni dell’ex segretaria generale, la pandemia e una guerra sindacale che ci ha portati in tribunale. Essere ancora insieme e uniti determina lo stato di salute del sindacato.”
Nel corso del congresso, alla presenza delle altre forze sindacali, si è discussa la necessità di superare le tensioni degli ultimi anni nel panorama sindacale valdostano. Albertinelli ha evidenziato l’importanza di un lavoro sinergico con le organizzazioni sindacali nazionali, non in opposizione ma in complementarietà. “Oggi, con questo congresso, - ha continuato Albertinelli - si volta pagina. In questi anni il SAVT ha navigato acque turbolente nei rapporti con le principali organizzazioni sindacali. Noi nasciamo per rappresentare la minoranza valdostana e non vogliamo essere in contrapposizione con le organizzazioni nazionali, ma lavorare al loro fianco ed essere complementari. Abbiamo un ruolo e non vogliamo che venga messo in discussione come avvenuto. Oggi i rapporti sono più distesi, possiamo voltare pagina e chiudere un passato tribolato. La nostra forza sono i lavoratori, non i rapporti con gli altri o i tribunali e su questa dobbiamo basarci per vincere tutti insieme. Dobbiamo avvicinare i giovani al sindacato, far valere il rapporto umano e arrivare a un sindacato propositivo, non che si limiti a porre problemi senza dare soluzioni”.
Il tema del congresso è stato “Projeter et innover: travail, sécurité et identité pour la Vallée d’Aoste de demain”. Tra i temi affrontati, presenti nella relazione del segretario, l’attenzione sul futuro della Valle d’Aosta nei prossimi 10-20 anni, con un focus sulla contrattazione territoriale, la sostenibilità ambientale, la sanità, i trasporti, l’agricoltura, la cultura, la scuola e le pari opportunità.
Il calo demografico è stato identificato come una sfida cruciale, con la necessità di migliorare la qualità della vita e dei servizi per attrarre e trattenere i giovani. Si è sottolineata la necessità di diversificare l’economia regionale, aprendo a investimenti in vari settori come turismo, trasporti, industria, agricoltura, edilizia e artigianato.
L’importanza per un settore pubblico efficiente e meno burocratico è stata sottolineato, insieme alla necessità di migliorare le condizioni lavorative e salariali di tutti i lavoratori. Sul tema CVA, si è sottolineata l’urgenza di risolvere la questione legata alle concessioni.
In merito alla sanità e al welfare si è evidenziata la necessità di approfondire le tematiche della valorizzazione di tutto il personale, del servizio sanitario regionale affinché il sistema sanitario sia un servizio pubblico di qualità, universalistico e appropriato per tutti i valdostani, lavorando insieme alle giovani generazioni. In ambito scolastico è fondamentale rafforzare un sistema scolastico all’avanguardia e in linea con le esigenze future, specialmente rivolto alla valorizzazione delle risorse locali, ed è essenziale rivedere il processo di reclutamento di insegnanti ed educatori".
Albertinelli ha ringraziato sul palco Felice Roux (foto sopra), "esempio per tutti noi, che oggi dopo 45 anni nel ruolo del segretario amministrativo ha deciso di fare veramente il pensionato”.
Durante il percorso dei congressi di categoria è stato eletto il direttivo confederale, composto da 58 membri: Démé Dimitri, Teo Dayné, Fabrizio Pasqualotto per la categoria agricoli-forestali; Stefano Enrietti, Roger Barmaverain, Claudio Bordet per la categoria costruzioni; Luigi Bolici, Sabrina Borre, Daniele De Giorgis, Anna Jans, Lidia Millliery, Loris Orantelli, Vilma Villot per la categoria scuola; Alessandro Pelanda, Mauro Longhi, Davide Augugliaro per la categoria energia; Mauro Crétier, Rosita Guido, Franco Trèves, Sonia Chabod, Claudio Albertinelli, Bruno Autelitano, Alamberto Alberti, Fabrizio Armand, Sabrina Barbiero per la categoria funzione pubblica; Zeno Pucci, Edy Paganin, Bruno Molino per la categoria industria; Aldo Cottino, Dino Viérin, Felice Roux, Ivo Guerra, Joseph-Cesar Perrin, Francesco Stevenin, Aldo Savin, Riccardo Borbey, Giorgia Sordi, Piera Squinobal, Leone Landri, Luigi Imperial per la categoria pensionati; Umberto Nigra, Ilaria Fapperdue, Natale Dodaro, Gemma Ronc per la categoria sanità; Katia Laurent, Mirko Chizzo per la categoria spettacolo; Erika Donzel, Piero Epiney, Fabio Bataillon, Ala Antohin, Samantha Ducourtil, Edy Morabito per la categoria terziario; Fortunato Mafrica, Francesco Liguori, Giuseppe Marrari per la categoria turismo; Alessandro Pavoni, Moira Montanelli, Claudio Fisanotti per la categoria trasporti.