Cronaca | 05 dicembre 2023, 19:00

Spaccio di droga nel carcere di Brissogne, in nove a processo

Spaccio di droga nel carcere di Brissogne, in nove a processo

Si svolge in tribunale ad Aosta il processo a nove persone tra uomini e donne di nazionalità italiana e straniera, accusati dal pm Giovanni Roteglia di spaccio di stupefacenti e uso indebito di telefonini nel carcere di Brissogne. I maschi erano tutti detenuti nel carcere di Brissogne all'epoca delle indagini del Nucleo investigativo regionale di Torino della Polizia penitenziaria e lo sono ancora: le donne sono le loro fidanzate e compagne (una di loro è stata arrestata nel febbraio scorso). Nell'udienza odierna Avalos Sandoya, accusato di aver utilizzato un telefono cellulare mentre era detenuto in carcere e Hamza Raoudi, imputato per aver minacciato un altro detenuto che non voleva costringere i familiari a trasportare droga in carcere durante le visite hanno scelto il processo ordinario nei tre gradi di giudizio; prima udienza il prossimo 8 marzo di fronte al giudice aostano Marco Tornatore.

Hanno invece scelto il rito abbreviato gli altri sette imputati, ovvero Eleonora Allegrina, Mara Salpetro, Slim Enancer, Dario Lo Iacono, Saverio Zampaglione, Michele Arrisicato e Giacomo Turi. sono accusati a vario titolo di accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti (come Sandoya), violazione delle norme sugli stupefacenti e lesioni.

In base alle indagini, lo spaccio riguardava principalmente l'hashish nonché la buprenorfina, farmaco con principio attivo oppioide. Due detenuti, un italiano e un tunisino, sarebbero stati gli incaricati a telefonare con un apposito cellulare (oltre cinquemila le chiamate intercettate in un anno) alle donne per coordinare l'ingresso dello stupefacente in carcere, circostanza avvenuta più volte durante i colloqui. Avrebbero nascosto la droga nelle parti intime per poi estrarle quando erano sedute e passarle sotto il tavolo ai carcerati, evitando così gli obiettivi delle videocamere di sorveglianza. In altri casi, i pacchetti di stupefacenti sarebbero stati lanciati con una fionda da un pregiudicato aostano di 45 anni dall'esterno della Casa circondariale durante l'ora d'aria dei detenuti.

Durante la prima udienza del dibattimento è emerso anche il caso di un cittadino che era agli arresti domiciliari, per rapina, a Cagliari. Evaso, dai domiciliari, si è stranamente costituito ad Aosta, Il suo scopo, però, sarebbe stato quello di entrare in carcere a Brissogne nascondendo nelle parti intime un tubo termosaldato contenente una trentina di grammi di hashish. E' stato però sottoposto a scrupolosa perquisizione prima del suo ingresso in cella e il 'piano' è andato in fumo.

pa.ga.