Rapportando i dati con gli abitanti, nel primo semestre di quest'anno, la Valle d'Aosta è stata fra le tre regioni italiane con la popolazione più attivamente alla ricerca di lavoro insieme a Emilia Romagna e Friuli-Venezia Giulia. Di contro, quelle in cui si è meno cercato lavoro tramite i canali online sono state Calabria, Sicilia e Basilicata.
Nel primo semestre dell'anno il 73,4% degli annunci di lavoro online proveniva dal Nord Italia (rispettivamente il 40,8% dal Nord-Ovest e il 32,5% dal Nord-Est); dal Centro solo il 16,8%, mentre dal Sud e Isole solo il 9,7%: una situazione, questa, pressoché immutata sin dal 2021.
Quanto alla distribuzione regionale degli annunci, in Valle d'Aosta il web copre il soltanto il 6,8% mentre con il 29,9% la Lombardia si è confermata anche in questo primo semestre la regione con il numero più alto di annunci di lavoro disponibili, seguita da Veneto (14,3%), Emilia Romagna (13,0%), Piemonte (8,6%) e Lazio (7,4%).
Il dato emerge dalle analisi di Jobtech, l'agenzia per il lavoro di nuova generazione, secondo cui il primo semestre dell'anno ha registrato in Italia un aumento complessivo del 22% degli annunci di lavoro disponibili online rispetto alla prima parte dell'anno precedente. Parimenti, i dati dell'Osservatorio sul mercato del lavoro in somministrazione registrano un aumento pari al 19% del numero di persone in cerca di una nuova opportunità lavorativa.
L'indagine, svolta da Jobtech su 60.000 utenti attivi sui portali verticali dell'agenzia nel primo semestre del 2023, conferma quella che è ormai una costante italiana: le donne cercano lavoro più degli uomini, a riprova del fatto che fanno più fatica a trovare un collocamento sul mercato. Per la prima volta negli ultimi 24 mesi, però, il divario è in calo: oggi sono il 56,2%, contro un 43,8% della compagine maschile. Le donne che cercano lavoro, oltretutto, sono più qualificate degli uomini, perlomeno se parliamo di titoli di studio: il 63% delle donne ha almeno un diploma, contro il 60% degli uomini, mentre quando parliamo di laurea (almeno triennale) la possiede il 20,3% delle donne e solo il 15,8% degli uomini.
Guardando, invece, le differenze anagrafiche Jobtech rileva che sono i millennial a rappresentare la maggioranza di chi cerca lavoro: appartiene a questa fascia d'età il 40,2% del totale del campione; segue, con il 30,1%, la Generazione X (che raggruppa i nati tra il 1965 e il 1980) che vede un assottigliamento del campione (oltre il 35% solo un anno fa).
Non mancano, ovviamente, i più giovani: è membro della Generazione Z (nati a partire dal 1996) il 24,9% del totale - una percentuale elevata se pensiamo che si tratta di una fascia d'età ancora in bilico tra studio e vita adulta; oltretutto, il dato è in forte crescita rispetto alla precedente rilevazione, in cui erano rappresentati dal 18,5% del campione. Infine, i Baby boomer (nati dal 1950 al 1965): rappresentano solo il 4,7% del totale. La fascia d'età con la maggior presenza di laureati è quella dei Millennial (24,3%) - anche se, come detto, va tenuto conto che i GenZ spesso sono ancora alle prese con la formazione universitaria.