Politica | 30 giugno 2023, 21:44

VdA Aperta, 'condominio all'Arco d'Augusto, la politica finge di abdicare a scelte tecniche'

VdA Aperta, 'condominio all'Arco d'Augusto, la politica finge di abdicare a scelte tecniche'

"Dopo che l'Amministrazione comunale di Aosta ha diffuso una nota per informare la popolazione che il 13 giugno è stato rilasciato il permesso di costruire il condominio 'vista mare' sull'Arco d'Augusto, nonostante le continue bocciature della Commissione edilizia, il 19 giugno, la stessa Amministrazione, ha deciso di secretare la seduta della Quinta Commissione che affrontava il tema. Cosa c'era di segreto da nascondere alla cittadinanza?". Se lo chiede - e lo chiede indirettamente alla Giunta del sindaco Gianni Nuti - Vda Aperta in una nota. 

"È inutile che il Comune finga di non avere responsabilità sull'autorizzazione del condominio perché - affermano Gauche Autonomiste, Adu VdA e M5S VdA - dalla discussione avvenuta ieri in Consiglio comunale è emerso con chiarezza che è il Comune ad aver consentito il tetto piano senza lose in centro, è il Comune che ha deciso di fare la Commissione a porte chiuse per non renderla trasparente, è il Comune che, ancora una volta, ha deciso di non rispondere alle domande poste dalla commissione edilizia e quindi è inutile scaricare le responsabilità: è responsabilità del Comune aver autorizzato il condominio 'vista mare' sull’Arco d’Augusto".

Per VdA Aperta sono "importanti i rilievi emersi ieri durante il dibattito che dovrebbero essere diffusi e approfonditi. Innanzitutto, a differenza di quanto contenuto nella nota diffusa dall'Amministrazione comunale e da varie notizie di stampa, l'amministrazione comunale in diverse occasioni ha convocato la Commissione edilizia alla presenza dei progettisti/committenti dell'opera e dei dirigenti comunali e regionali, non rimanendo quindi estranea all'iter autorizzativo. I soggetti proponenti non hanno preso in considerazione le indicazioni della Commissione edilizia in merito agli aspetti architettonici e all'inserimento nel contesto urbano, ambientale e paesaggistico dell'opera. La Commissione edilizia ha espresso per ben tre volte il parere negativo in quanto si è sempre vista presentare lo stesso progetto che è però stato approvato dal Comune. A questo punto, la stessa Commissione, ha posto all’amministrazione alcune domande fondamentali per poter continuare ad operare. La deroga sull'obbligo di costruzione del tetto in lose prevista dalla legge regionale n. 13/2007, di totale competenza del Comune, come confermato dall'assessore municipale Loris Sartore è stata data per questioni estetiche, su un condominio nuovo i cui elementi risultano essere estranei ai caratteri tipologici del contesto storico".

Ribadisce il Movimento progressista che "per la Commissione edilizia i volumi potevano essere mantenuti quindi non erano gli aumenti volumetrici previsti dalla Legge casa (24/2009) il problema. Questi sono alcuni aspetti che sono di competenza ordinaria del Comune e che dovevano essere approfonditi, a partire da un rigoroso esame in Commissione consigliare e non in una Commissione a porte chiuse". VdA Aperta ribadisce che "è sbagliato continuare ad addossare le colpe sulla legge casa, quando il permesso a costruire e la pianificazione del territorio spetta al Comune. Ancora più grave è non assumersi la responsabilità di una scelta urbanistica sbagliata e secretare una Commissione. Il Comune renda pubblico il documento presentato dal Presidente della Commissione edilizia in V Commissione e risponda alle domande poste".

red.laprimalinea.it