Ambiente | 15 giugno 2025, 15:17

Valle Virtuosa, 'Emergenza discarica causata da scelte politiche sbagliate'

Valle Virtuosa, 'Emergenza discarica causata da scelte politiche sbagliate'

In questi giorni è tornata a circolare, anche per voce di un rappresentante sindacale, la tesi secondo cui la discarica di Brissogne starebbe ormai esaurendo la propria capacità a causa del referendum popolare che, dodici anni fa, ha impedito la costruzione di un inceneritore in Valle d’Aosta. A questa ricostruzione, giudicata “semplicistica e profondamente fuorviante”, replica con fermezza Valle Virtuosa, insieme a Legambiente VdA e ISDE VdA.

Secondo le associazioni, la responsabilità non è da attribuire al mancato impianto di incenerimento, ma piuttosto all’assenza di politiche efficaci nella gestione dei rifiuti. "Gli inceneritori non fanno sparire i rifiuti", sottolineano, "li trasformano in ceneri e gas che finiscono nell’aria che respiriamo". Le ricadute ambientali sarebbero pesanti: le ceneri tossiche (pari al 30% del peso iniziale) verrebbero esportate all'estero, mentre diossine, furani, metalli pesanti e polveri sottili si disperderebbero nell’atmosfera, aggravando i rischi sanitari per la popolazione. In una valle chiusa come quella di Aosta, soggetta a inversioni termiche, gli inquinanti resterebbero a lungo in sospensione, esponendo i cittadini a un costante pericolo.

Oltre al danno ambientale, gli inceneritori rappresenterebbero, secondo i promotori della nota, anche un ostacolo allo sviluppo dell’economia circolare, in quanto distruggono materiali recuperabili, emettono gas climalteranti e vincolano il sistema di gestione dei rifiuti a rigidità decennali, che ostacolano la raccolta differenziata.

Per Valle Virtuosa, la vera occasione persa in questi dodici anni è stata l'assenza di un serio investimento sulla strategia "Rifiuti Zero". Se la Regione avesse puntato su un sistema di raccolta porta a porta, accompagnato dalla tariffazione puntuale, oggi si potrebbe raggiungere una percentuale di differenziata superiore all’85%, riducendo drasticamente il conferimento in discarica. Una strada già percorsa con successo da molti comuni italiani, che dimostrano ogni giorno come sia possibile coniugare tutela ambientale e contenimento dei costi.

Sotto accusa anche il sistema tariffario adottato dal gestore della discarica di Brissogne, ritenuto non premiante verso i subATO che investono nella raccolta differenziata domiciliare. Da qui l’appello per un’inversione di rotta: più trasparenza nelle tariffe, incentivi economici per chi differenzia meglio e piena applicazione del principio "chi inquina paga, chi ricicla risparmia".

"La verità – concludono le associazioni – è che il referendum del 2012 non ha bloccato il futuro della Valle d’Aosta, ma lo ha reso possibile, evitando i danni sanitari e ambientali dell’inceneritore. È stata invece la mancata volontà politica di puntare sulla sostenibilità ad aver portato oggi la discarica sull’orlo della saturazione".

Ora Valle Virtuosa, Legambiente VdA e ISDE VdA chiedono alla Regione una strategia urgente, coraggiosa e coerente per la riduzione dei rifiuti, la giustizia tariffaria e la salvaguardia ambientale.

red.laprimalinea.it