Cronaca | 09 marzo 2023, 15:10

Da 'Ti ignora' a 'Credi potrebbe ucciderti', il Violenzametro dei carabinieri contro le violenze di genere

Da sn Stefania Corsi, il  maresciallo Denise Buellis, il comandante del Gruppo CC Giovanni Cuccurullo, Tiziana Cattalani e il Comandante della Compagnia CC Tommaso Gioffreda

Da sn Stefania Corsi, il maresciallo Denise Buellis, il comandante del Gruppo CC Giovanni Cuccurullo, Tiziana Cattalani e il Comandante della Compagnia CC Tommaso Gioffreda

"Amare l'altro significa lasciarlo andare se ce lo chiede, diversamente non è amore e forse dobbiamo iniziare a preoccuparci ". Lo ha detto oggi il tenente colonnello Giovanni Cuccurullo, comandante del Gruppo carabinieri di Aosta, presentando alla stampa locale  il 'Violenzametro', sorta di 'termometro' contro le violenze di genere, iniziativa dell'Arma valdostana realizzata di concerto con l'Amministrazione regionale.

Dall'ignorare la/il partner, ai ricatti fino ai maltrattamenti e alle minacce di morte (veri e propri reati per i quali è previsto l'arresto): sono questi alcuni segnali di allarme indicati dal Violenzametro che con la sua scala di colori, dal viola (Ti ignora') al rosso (Pensi che potrebbe essere capace di ucciderti o di farsi del male), mette in guardia su una serie di comportamenti assunti dal partner, configurabili come episodi di violenza di genere, misurandone la gravità e fornendo tutti i riferimenti per chiedere aiuto.

Il 'Violenzametro' è  stampato su migliaia di locandine e utili segnalibro che saranno distribuiti nelle farmacie, nei consultori, negli ambulatori, nei centri per l'impiego, nelle scuole, nelle biblioteche e in tutti i luoghi pubblici della Valle.

 "Abbiamo voluto tracciare un metro della violenza - ha spiegato il comandante Cuccurullo - partendo da alcuni comportamenti che possono essere considerati anche 'normali' in qualsiasi relazione, come piccole liti oppure il partner che ti ignora o che ti dice delle fesserie, e per i quali però bene parlare con gli amici, i familiari o rivolgersi a un professionista. Mai isolarsi nella paura di non essere capiti o peggio ancora nel timore di ritorsioni. Più si sale in alto nella scala del nostro 'Violenzametro' più è necessario chiedere aiuto, rivolgendosi ad esempio al Centro Donne Antiviolenza che in Valle d'Aosta è molto attivo, o alle Forze dell'ordine".

Cuccurullo ha evidenziato che, oltre alla violenza fisica esistono anche una violenza psicologica e una violenza economica, quest'ultima forse anche più pericolosa delle altre: "Privare il coniuge, la compagna, del denaro necessario al proprio mantenimento o a quello della famiglia in modo da farla dipendere dal partner è una forma terribile di violenza. I fatti drammatici spesso avvengono anche senza particolare avvisaglie 'fisiche' precedenti, tipo aggressioni o maltrattamenti pesanti. A volte la violenza è subdola. Per questo quando inizio a percepire che l'altro mi sta sminuendo o ingannando sui suoi reali sentimenti devo avere un campanello d'allarme". 

Il 'Violenzametro' si pone come "un aiuto per analizzare certe situazioni ed essere sempre attenti. Vogliamo poter essere d'aiuto alle donne che vengono in caserma, entrare in empatia con loro per guidarle verso una possibile nuova vita, una rinascita".

Il comandante ha ricordato il già segnalato aumento, nel 2022, dei casi di violenza di genere "dovuto anche alla consapevolezza che le donne e le vittime stanno acquisendo".

Stefania Corsi e Tiziana Cattalani, referenti del Centro antiviolenza di Aosta hanno precisato: "Nel 2022 abbiamo accolto nel nostro centro più di 60 donne e quest'anno già una decina di donne sono rivolte a noi. Tra queste, alcune sono anche molto giovani".

E sono, ha ricordato Cuccurullo "di ogni etnia e classe sociale perché la violenza va oltre queste distinzioni".

Sollecitando a comporre senza esitazioni il numero  di pubblico soccorso 1522, il Comandante ha anche ricordato che dal 2019 è allestita al Comando una camera appositamente arredata per ospitare le donne che si recano in caserma per sporgere denunce da 'codice rosso': 'Una stanza tutta per sé', è il nome del progetto realizzato dal Soroptimist International Valle d’Aosta in collaborazione con lo Zonta Club International Aosta Valley e con il contributo dell’Arma.

La 'stanza tutta per sé' ha lo scopo di sostenere la donna nel delicato e incisivo momento della denuncia di violenze e abusi, nonché nel percorso verso il rispetto e la dignità della persona.

 

 

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