Cronaca | 30 dicembre 2025, 14:25

Riforma Giustizia, ad oggi poche le firme raccolte in Valle dal Comitato del No

Siamo la regione più piccola d’Italia per popolazione, ma il divario resta comunque significativo ed evidenzia disinteresse per una questione che invece è fondamentale

Riforma Giustizia, ad oggi poche le firme raccolte in Valle dal Comitato del No

I numeri della raccolta firme promossa dal Comitato per il No alla riforma della Giustizia parlano chiaro e pongono una questione che va oltre il merito del quesito referendario. Regione per regione, la fotografia della mobilitazione mostra una forte disomogeneità territoriale e colloca la Valle d’Aosta all’ultimo posto per numero di sottoscrizioni raccolte.

Secondo i dati riportati nella tabella diffusa dal Comitato, in Valle d’Aosta sarebbero state raccolte poco più di 150 firme, un numero estremamente contenuto se confrontato con il resto del Paese. È vero che la Valle è la regione più piccola d’Italia per popolazione, ma il divario resta comunque significativo: anche rapportando il dato alla dimensione demografica, la partecipazione appare molto bassa.

Il confronto con altre realtà è impietoso. Regioni come Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna e Campania superano ampiamente le 8–10 mila firme, mentre anche territori con popolazioni simili o inferiori alla Valle d’Aosta, come il Molise o la Basilicata, registrano numeri sensibilmente più alti. Il dato valdostano non può quindi essere liquidato solo come una questione di dimensioni.

Al di là delle posizioni politiche – legittime e diverse – sulla riforma della Giustizia, il tema che emerge è quello della partecipazione democratica. La raccolta firme non è un voto, ma uno strumento costituzionale che consente ai cittadini di esprimere interesse, attenzione e volontà di approfondimento su riforme che incidono sull’assetto dello Stato e sui diritti fondamentali.

La Giustizia non è un tema astratto o lontano: riguarda i tempi dei processi, le garanzie per gli imputati e per le vittime, l’equilibrio tra poteri dello Stato, la fiducia dei cittadini nelle istituzioni. È un ambito che tocca direttamente la vita civile di una comunità, anche – e forse soprattutto – in una realtà piccola come quella valdostana, dove il rapporto tra cittadini e istituzioni è tradizionalmente più diretto.

Il rischio, evidenziato da questi numeri, è quello di una disaffezione silenziosa, di un progressivo arretramento dell’impegno civico che lascia ad altri le scelte fondamentali. Partecipare non significa necessariamente aderire a una posizione, ma riconoscere l’importanza del confronto e del dibattito pubblico.

Il dato della Valle d’Aosta non è solo una statistica: è un campanello d’allarme. In una regione che rivendica spesso la propria autonomia e la centralità della partecipazione, l’assenza di mobilitazione su un tema cruciale come la Giustizia merita una riflessione profonda. Perché la democrazia, anche quella locale, vive solo se i cittadini scelgono di esserci.

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pa.ga.