Non solo cronaca giudiziaria e aggiornamenti clinici. Attorno alla vicenda dell'appuntato dei carabinieri Antonio Graziano, investito il 15 dicembre a Lillaz di Cogne durante un intervento di servizio, si sta sviluppando una forte e diffusa ondata di solidarietà, che nelle ultime ore ha trovato una delle sue espressioni più significative sui social network.
A catalizzare l’attenzione è stato un post pubblicato dalla pagina Facebook 'Passione Carabinieri', realtà social non ufficiale dell’Arma ma seguita da oltre 106mila persone tra militari, familiari e semplici sostenitori. Un seguito numericamente rilevante, che rende il messaggio pubblicato particolarmente incisivo sul piano simbolico e comunicativo: in poche ore ha ottenuto oltre 20mila 'like' e quasi tremila commenti di sostegno e solidarietà.
Nel post, la pagina esprime "la più sincera vicinanza" al militare, ricordando il grave esito delle ferite riportate – l’amputazione della parte inferiore della gamba sinistra – ma soprattutto sottolineando il valore umano e professionale del gesto compiuto. Parole cariche di empatia che parlano di dedizione, coraggio, sacrificio e di una vita messa a rischio "per proteggere gli altri, senza esitazione e con onore".
Il messaggio, rivolto anche alla famiglia del carabiniere, ha raccolto in breve tempo numerose reazioni e commenti, trasformandosi in una sorta di abbraccio collettivo che va ben oltre il singolo episodio. Un segnale forte di quanto, al di là delle dinamiche istituzionali, esista una comunità trasversale pronta a riconoscere e sostenere il lavoro quotidiano delle forze dell’ordine.
Il caso di Antonio Graziano diventa così anche il racconto di una solidarietà spontanea, nata dal basso, che utilizza i social come strumento di condivisione e vicinanza emotiva. Un sostegno che, pur provenendo da una pagina non ufficiale, assume un peso rilevante proprio per l’ampiezza del pubblico raggiunto e per la credibilità maturata nel tempo all’interno dell’universo dei sostenitori dell’Arma.
pa.ga.
