La storica testata torinese La Stampa, che ha una redazione anche in Valle, con sede ad Aosta, è ufficialmente in vendita, aprendo uno dei capitoli più delicati per l’editoria italiana. L’editore ha confermato l’intenzione di cedere l’intero gruppo, compreso il quotidiano fondato nel 1867. La notizia ha immediatamente provocato tensioni interne, con la redazione in assemblea permanente e forti preoccupazioni per il futuro della testata. In segno di protesta, il giornale non è uscito in edicola e il sito non è stato aggiornato.
Intanto proseguono le trattative con potenziali acquirenti, anche internazionali, sebbene non manchino ostacoli legati alla gestione degli asset editoriali. Si valuta anche la possibilità di un compratore dedicato esclusivamente a La Stampa. La cessione arriva in un momento complesso per il settore media, tra costi crescenti e calo dei ricavi pubblicitari. La notizia ha acceso il dibattito politico e culturale, vista l’importanza storica del quotidiano. Il futuro della testata rimane incerto, ma un passaggio di proprietà entro i prossimi mesi appare sempre più probabile. Molti osservatori parlano di una svolta epocale per il giornalismo italiano.
"Solidarietà e vicinanza alla redazione de La Stampa, che sta vivendo ore di incertezza e preoccupazione riguardo al futuro della testata" " è stata espressa, con una dichiarazione all'Ansa, dal Presidente della Giunta, Renzo Testolin.
"La Stampa rappresenta un patrimonio di tutto il Paese - ha sottolineato Testolin - e soprattutto del Nord Ovest, dove la testata è profondamente radicata. La sua voce storica deve essere tutelata a presidio di un dibattito sociale, politico e istituzionale il più possibile plurimo e aperto dei nostri territori. Le Istituzioni assieme al tessuto imprenditoriale e sociale, ognuno per il suo ruolo, crediamo debbano intervenire con puntualità in un percorso di confronto per stimolare la nascita di soluzioni editoriali e alleanze che possano garantire a questa storica testata di rimanere nei nostri territori e, nello stesso tempo, di conservare un profilo autorevole ed identitario in campo nazionale".
L'Associazione stampa valdostana-Asva ha diffuso questa nota, che pubblichiamo integralmente: "La sentinella del Nord Ovest e della sua provincia, con uno sguardo aperto sul mondo e una storia di autorevolezza lunga più di 150 anni. Ora bisogna vendere (o forse svendere?) e farlo alla svelta. Dimenticando ogni garanzia per i lavoratori e le necessarie prospettive di sviluppo industriale. Non si può svilire in questo modo il ruolo de La Stampa. L’Associazione Stampa Subalpina, l’Associazione Ligure Giornalisti e l’Associazione Stampa Valdostana sono al fianco dei colleghi del quotidiano di Torino, del Piemonte, della Liguria e della Valle d’Aosta, che oggi non è in edicola, e di tutti i giornalisti del gruppo Gedi.
Non dare certezze ai lavoratori, dismettere purché sia senza garanzie sull’acquirente e sulle prospettive di sviluppo è l’unico obiettivo dell’attuale proprietà. È una decisione che comporta dei rischi per il pluralismo dell’informazione nel nostro Paese. La cessione della Repubblica, della Stampa, delle radio Capital, Deejay, M2O, di altre testate come Huffington Post e Limes è l’ultimo passo dello smantellamento sistematico di quello che fu il gruppo Espresso: una scelta sciagurata iniziata dal Nord Est e che oggi si vuole completare in grande fretta. Subalpina, Ligure e Asva sono vicine ai colleghi – compresi i collaboratori freelance, sempre più indispensabili per essere in edicola ogni giorno – in questo momento di difficoltà".


pa.ga.



