Attualità | 09 dicembre 2025, 13:14

Voci da Gaza; il MedFilm premia tre testimoni della resistenza umana

Il Premio Koinè del MedFilm Festival 2025 è stato assegnato ad Aya Ashour, Fatena Mohanna e Alhassan Selmi per le loro testimonianze dalla Striscia di Gaza, in una cerimonia intensa tenutasi l’8 novembre a Roma

Fatena Mohanna @https://www.medfilmfestival.org/it/premio-koine-2025/

Fatena Mohanna @https://www.medfilmfestival.org/it/premio-koine-2025/

Nel cuore della XXXI edizione del MedFilm Festival, svoltasi a Roma dal 6 al 16 novembre 2025, il Premio Koinè è stato conferito ad Aya Ashour, Fatena Mohanna e Alhassan Selmi, tre cittadini palestinesi che hanno raccontato Gaza con coraggio e dignità, ciascuno attraverso il proprio linguaggio: la parola, la fotografia, il reportage.

Il riconoscimento, consegnato l’8 novembre al The Space Cinema Moderno da Riccardo Iacona, giornalista e conduttore di “Presadiretta”, celebra figure che mantengono vivo il dialogo tra i popoli del Mediterraneo, promuovendo la cultura come motore di progresso civile. Ashour, presente alla cerimonia, ha ritirato il premio anche per conto degli altri due vincitori, impossibilitati a lasciare Gaza.

Aya Ashour, operatrice umanitaria e ricercatrice all’Università per Stranieri di Siena, ha raccontato la sua esperienza di scrittura per “Il Fatto Quotidiano” e ha dedicato il premio ai giornalisti uccisi a Gaza. Ha denunciato le condizioni alimentari nella Striscia durante il cessate il fuoco, parlando di “cibo spazzatura” come unico aiuto umanitario visibile: “Non ci sono frutta, verdura né carne fresca. È un altro modo per uccidere i palestinesi, mostrando però al mondo che prendiamo peso”.

Fatena Mohanna, fotografa, ha descritto il suo lavoro come una forma di attivismo umano: “Dietro ai titoli dei giornali, Gaza è piena di volti, risate, resilienza e sogni. Questo spirito di vita e resistenza è ciò che cerco di catturare in ogni immagine”. Ha dedicato il premio alla sua città, alla sua gente e alla memoria del padre, auspicando che il suo lavoro continui a ispirare comprensione nel Mediterraneo.

Alhassan Selmi, giornalista noto ai telespettatori di “Presadiretta”, ha lanciato un appello alla comunità internazionale affinché venga garantito l’ingresso dei giornalisti stranieri nella Striscia: “La loro presenza ci protegge. Noi, giornalisti palestinesi, siamo trattati come bersagli facili. Più di 250 colleghi sono stati uccisi in meno di due anni”. Selmi ha dedicato il premio ai giornalisti caduti e all’artista italiana Marcella Brancaforte, “voce di chi non ne ha una”.

Il Premio Koinè, istituito dal MedFilm Festival, è destinato a personalità che si distinguono per l’impegno nel promuovere il dialogo interculturale nel Mediterraneo. In questa edizione, ha voluto dare spazio a chi racconta Gaza “ad altezza d’uomo”, come ha sottolineato Iacona, offrendo una narrazione che supera le barriere dell’informazione ufficiale.

red.laprimalinea.it