La cessione di Telecontact Center Spa, società del gruppo Tim attiva nel customer care e assistenza clienti, entra per la prima volta nel dibattito parlamentare. Oggi, mercoledì 19 novembre, il deputato valdostano Franco Manes (foto sotto) ha interrogato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, durante i question time della Decima commissione Attività produttive, chiedendo chiarimenti sul futuro dei lavoratori coinvolti nella procedura.
L’azienda, che conta oltre 1.500 dipendenti dislocati in varie sedi italiane – tra cui Aosta e Ivrea – è al centro di un progetto che prevede la cessione da Tim alla nuova società DNA Srl, controllata dal gruppo Distribuzione. La prospettiva ha suscitato forte preoccupazione tra il personale, che il 17 novembre ha preso parte a un presidio a Ivrea per contestare i rischi della riorganizzazione.
A rispondere all’interrogazione è stato il viceministro Valentino Valentini, intervenuto in raccordo con il ministero del Lavoro. Valentini ha ricostruito l’iter finora seguito: l’11 giugno DNA Srl ha presentato al Ministero l’istanza per avviare il confronto sindacale previsto dall’articolo 4-ter del decreto-legge 4 del 2024; successivamente ha trasmesso il piano industriale e quello formativo, ancora in fase di integrazione. Il 5 novembre si è poi svolta la seconda fase del tentativo di conciliazione previsto dalla legge sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali, con la presenza di rappresentanti del MIMIT e di Tim.
Il viceministro ha garantito che il Governo continuerà a seguire “costantemente” il dossier e parteciperà ai tavoli previsti dalla normativa “non appena ne ricorreranno le condizioni”, con l’obiettivo di assicurare un confronto trasparente e la tutela dei lavoratori, incluse le maestranze di Aosta e Ivrea.
Nella sua replica, Manes ha manifestato profonda preoccupazione per la scelta di Tim: "La cessione del servizio clienti a una società appena costituita, con un capitale societario estremamente limitato, non è un buon segnale né per i lavoratori né per Tim stessa». Il deputato ha ricordato inoltre che Telecontact “garantisce oggi condizioni lavorative congrue a circa 1.600 persone”, e che nel 2023 la chiusura della sede di Pont-Saint-Martin portò al trasferimento di circa 135 dipendenti verso Aosta e Ivrea.
"Dopo la giornata di protesta del 17 novembre – ha aggiunto – ci aspettiamo che la politica si attivi immediatamente. Il rischio è che l’accordo di cessione venga firmato in tempi brevissimi".
Manes ha infine richiamato l’attenzione sulla fragilità del tessuto occupazionale locale: "I lavoratori delle sedi di Aosta e Ivrea sono in prevalenza donne con un’età media di 50 anni, difficilmente ricollocabili in caso di perdita del posto".
Da qui l’appello conclusivo: "Dobbiamo evitare che le crisi e le ristrutturazioni vengano scaricate sui lavoratori, che attraverso queste alchimie societarie rischiano di perdere tutele, certezze e dignità professionale".


pa.ga.



