Economia | 08 novembre 2025, 15:37

Crisi Edileco, offerta di affitto d’azienda e richiesta di blocco subentri

Crisi Edileco, offerta di affitto d’azienda e richiesta di blocco subentri

Una proposta formale di affitto d’azienda depositata da un'impresa edile valdostana e, nelle ultime ore, la richiesta della stessa società al commissario giudiziale Maurizio Irrera e alla cancelleria del Tribunale di Aosta di sospendere ogni autorizzazione a subentri, affidamenti o assegnazioni a terzi nei cantieri e nei contratti attivi di Edileco fino all’udienza del 26 novembre. Si arricchisce così di nuovi elementi la già complessa procedura di composizione negoziata della crisi che riguarda la cooperativa valdostana Edileco Società Cooperativa Costruzioni e Ristrutturazioni Ecocompatibili, con sede a Nus.

Secondo gli atti, l’azienda conta oggi poco meno di 30 dipendenti amministrativi part-time in cassa integrazione, circa 400 creditori e un centinaio di cantieri in corso. La crisi, esplosa dopo la fine dei bonus edilizi e dei meccanismi di sconto in fattura, ha provocato nel 2024 una perdita di 4,2 milioni di euro, aggravata da costi di struttura rimasti elevati nonostante la contrazione del mercato. Il ricorso, firmato dall’avvocato Massimo Dellago e affidato al Tribunale nella procedura prevista dal Codice della crisi d’impresa, è seguito dal giudice Marco Tornatore, mentre il commissario nominato è l’avvocato torinese Maurizio Irrera.

Nel documento inviato a Irrera una ditta del settore edile si dice disponibile ad assumere in gestione l’intera attività Edileco attraverso un affitto triennale dell’azienda, comprensivo di beni, mezzi, marchio e contratti attivi previa accettazione dei committenti, con opzione di acquisto alla scadenza, esclusione di ogni passività pregressa, facoltà di riassumere solo parte del personale con nuova contrattualizzazione e subentro negli incassi limitatamente ai lavori successivi all’eventuale accordo. La società rivendica come obiettivi la continuità dei cantieri, la tutela del marchio, il mantenimento del know-how e un rilancio produttivo in linea con le competenze sviluppate nel settore dell’edilizia ecocompatibile.

Contestualmente, l'impresa ha chiesto che fino all’udienza del 26 novembre non siano autorizzati subentri o nuovi affidamenti a terzi nei cantieri Edileco, con l’intento di congelare la situazione operativa ed evitare che contratti o asset possano essere trasferiti prima che il Tribunale valuti il percorso proposto dalla cooperativa e le iniziative dei soggetti interessati alla continuità.

Il piano di risanamento depositato da Edileco prevede una moratoria biennale sui debiti bancari con ripresa dei pagamenti dal luglio 2027, l’erogazione di nuova finanza prededucibile pari a 900 mila euro per soddisfare integralmente i fornitori con crediti inferiori a 15 mila euro, rateizzazioni fino a dieci anni dei debiti tributari e previdenziali, pagamento integrale e dilazionato dei creditori maggiori e dei prestiti da privati, oltre alla salvaguardia dei posti di lavoro, indicata come priorità strategica. La continuità aziendale viene presentata come la soluzione più conveniente per creditori, lavoratori e territorio rispetto alla liquidazione giudiziale.

Il giudice Tornatore ha confermato che gli effetti protettivi sul patrimonio dell’azienda sono attivi dal deposito del ricorso, mettendo temporaneamente Edileco al riparo da azioni esecutive e cautelari.

Tutto si deciderà all’udienza del 26 novembre alle 10,30, quando il Tribunale dovrà valutare la conferma delle misure protettive, l’eventuale prosecuzione della composizione negoziata, la sostenibilità del piano e le proposte di terzi, a partire da quella dell'impresa aostana.

Dall’esito dipenderà il futuro dei cantieri, dei lavoratori e dei creditori della cooperativa, e la possibilità di evitare la liquidazione giudiziale aprendo a una nuova fase di continuità e rilancio.