Cronaca | 29 ottobre 2025, 17:54

Accusa di danno erariale da quattro milioni nei contributi all’Arev; attesa la sentenza

Accusa di danno erariale da quattro milioni nei contributi all’Arev; attesa la sentenza

Si è svolta oggi, mercoledì 29 ottobre, una nuova udienza davanti alla Corte dei Conti della Valle d’Aosta sulla presunta erogazione indebita di contributi pubblici per circa quattro milioni di euro concessi nel 2018 dalla Regione all’Association Régionale des Éleveurs Valdôtains-Arev.

Il procedimento, condotto dalla Guardia di finanza di Aosta e aperto dalla Procura contabile regionale, ipotizza un danno erariale derivante da irregolarità nella concessione dei contributi a fondo perduto destinati al comparto zootecnico valdostano. Nel mirino, oltre ai vertici dell’associazione, vi sono funzionari e amministratori regionali dell’epoca, accusati di aver sostenuto un regime di aiuti economici ritenuto non conforme alla normativa europea sugli aiuti di Stato.

Queste le contestazioni di danno erariale:

Renzo Testolin, 204.000 euro; assessore al Bilancio, finanze, patrimonio e società partecipate dal 10 gennaio 2018 al 25 giugno 2018; oggi è Presidente della Giunta;

Laurent Vierin, 211.000 euro; Presidente della Giunta dal 13 ottobre 2017 al 25 giugno 2018 e assessore ad interim al Bilancio, finanze, patrimonio e società partecipate dal 22 novembre 2017 al 10 gennaio 2018;

Emily Rini, 204.000; vicepresidente della Giunta e assessore all'Istruzione e cultura dal 13 ottobre 2017 al 25 giugno 2018;

Mauro Baccega, 194.500; assessore alle Opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica dal 13 ottobre 2017 al 25 giugno 2018 e attuale consigliere regionale;

Luigi Bertschy, 194.500; assessore alla Sanità, salute e politiche sociali dal 13 ottobre 2017 al 25 giugno 2018, attualmente assessore allo Sviluppo economico, Formazione e Lavoro, Trasporti e Mobilità sostenibile;

Jean Pierre Guichardaz, 194.500; assessore alle Attività produttive, energia, politiche del lavoro e ambiente dal 13 ottobre 2017 al 25 giugno 2018; oggi è assessore ai Beni e alle attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali;

Aurelio Marguerettaz,204.000; assessore al Turismo, sport, commercio e trasporti dal 13 ottobre 2017 al 25 giugno 2018; attualmente è consigliere regionale;

Alessandro Nogara, 204.000; assessore all'Agricoltura e risorse naturali dal 13 ottobre 2017 al 25 giugno 2018, termine incarico per fine della legislatura;

Nicoletta Spelgatti, 394.000; Presidente della Giunta dal 27 giugno 2018 al 10 dicembre 2018; assessore ad interim alle Opere pubbliche. territorio e edilizia residenziale pubblica dal 21 novembre 2018 al 10 dicembre 2018, assessore ad interim alla Sanità, salute, politiche sociali e formazione dal 21 novembre 2018 al 10 dicembre 2018;

Elso Gerandin, 390.000; vicepresidente della Giunta e assessore all'Agricoltura e ambiente dal 27 giugno 2018 al 10 dicembre 2018;

Stefano Aggravi, 384.000; assessore alle Finanze, attività produttive, artigianato e politiche del lavoro dal 27 giugno 2018 al 10 dicembre 2018;

Claudio Restano, 384.000; assessore al Turismo, sport, commercio e trasporti dal 27 giugno 2018 al 10 dicembre 2018;

Paolo Sammaritani, 384.000; assessore all'Istruzione e cultura dal 27 giugno 2018 al 10 dicembre 2018;

Contestazione del danno anche per i coordinatori regionali Cristoforo Cugnod, Fabrizio Savoye e per la dirigente Patrizia Mauro per un totale di 184.000 euro. Sono accusati di avere espresso il parere favorevole di legittimità sulle proposte di deliberazione di concessione ad Arev dei contributi per l'anno 2018.

La sentenza parziale e la nuova istruttoria

Dopo una prima udienza svoltasi il 26 marzo scorso, i giudici della sezione giurisdizionale avevano depositato a maggio una sentenza parziale, con cui venivano respinte alcune eccezioni difensive ma, al tempo stesso, disposta un’integrazione istruttoria. Con un’ordinanza successiva, infatti, la Corte aveva chiesto alla Guardia di Finanza di acquisire “ulteriori elementi di valutazione”, anche su periodi già oggetto di indagine.

Completata quella fase, le parti sono tornate oggi in aula per discutere il merito della causa, che si avvia alla conclusione: la sentenza definitiva è attesa nei prossimi giorni.

Le accuse della Procura contabile

Secondo la Procura, i contributi concessi all’Arev nel 2018 sarebbero stati riconosciuti in violazione dei limiti previsti dal regime 'de minimis' o, comunque, senza le necessarie comunicazioni alla Commissione europea per la corretta applicazione del regime di 'esenzione' previsto dal regolamento UE n. 702/2014.

In sostanza, i magistrati contabili contestano che la Regione abbia sostituito arbitrariamente al regime di aiuto in esenzione (soggetto a specifica notifica a Bruxelles) un regime “de minimis” più flessibile, ma non applicabile alle somme erogate e alle condizioni effettive. La Procura avrebbe pertanto ravvisato una violazione della disciplina comunitaria sugli aiuti di Stato, con conseguente danno alle finanze regionali.

Le difese: 'atto di citazione nullo e istruttoria confusa'

Nelle proprie memorie, difesi dagli avvocati Simonetta Biondo, Alex Micheletto, Piercarlo Carnelli e Gianni Saracco, gli imputati hanno contestato radicalmente la ricostruzione della Procura.

Secondo la comparsa di risposta depositata a luglio, l’atto di citazione sarebbe nullo per difetto di chiarezza e di sinteticità, in violazione dell’articolo 5 del Codice di giustizia contabile. L’atto, lungo oltre 150 pagine e contenente “76 rimandi testuali ai verbali della Guardia di Finanza e numerosi articoli di stampa”, sarebbe “oscuro, disorganico e privo di un filo logico che consenta di comprendere i fatti contestati”.

La difesa sottolinea inoltre che la stessa Corte, dopo aver definito “chiaro” l’atto di citazione nella sentenza parziale, ha poi disposto una nuova istruttoria, “smentendo nei fatti la propria valutazione” e delegando alla Guardia di Finanza ulteriori accessi presso l’Arev (il 4 giugno e l’8 luglio 2025), anche su annualità “prescritte e irrilevanti ai fini del giudizio”.

'Contributi regolari e notificati a Bruxelles'

Nel merito, la difesa sostiene che i contributi del 2018 fossero regolarmente notificati alla Commissione europea e concessi in regime di esenzione, dunque compatibili con il mercato interno ai sensi degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.

La tesi della Procura, che avrebbe “mutato in corsa” l’impostazione del giudizio qualificando i contributi come aiuti in regime “de minimis”, è definita “errata e priva di base giuridica”.

Le richieste alla Corte

I legali hanno chiesto ai giudici della Corte dei Conti di dichiarare la nullità dell’atto di citazione e dell’ordinanza istruttoria e, di conseguenza, l’estinzione del giudizio per vizio insanabile dell’atto introduttivo.

La sentenza dei giudici contabili è ora attesa nei prossimi giorni.

pa.ga.