Integrazione e solidarietà | 19 ottobre 2025, 07:35

Aosta, celebrati i 25 anni dall’alluvione del 2000 nell’Open Day della Protezione Civile

Il neosindaco del capoluogo, Raffaele Rocco, ha ricordato che 'soltanto insieme possiamo costituire una valida alternativa ai disastri che possono colpirci'

Nelle immagini di Paolo Rey, mezzi e personale della Protezione civile in piazza Chanoux ad Aosta (cliccare sull'immagine per avviare la mini gallery)

Nelle immagini di Paolo Rey, mezzi e personale della Protezione civile in piazza Chanoux ad Aosta (cliccare sull'immagine per avviare la mini gallery)

Una giornata all’insegna della memoria, della prevenzione e della partecipazione. Sabato 18 ottobre piazza Chanoux ad Aosta ha ospitato l’Open Day della Protezione Civile regionale, occasione che ha riunito professionisti, volontari e cittadini per raccontare da vicino il sistema di sicurezza e soccorso della Valle d’Aosta.

L’edizione 2025 ha assunto un significato particolare: ricorre infatti il 25esimo anniversario dell’alluvione dell’ottobre 2000, uno degli eventi più drammatici nella storia recente della Valle. La cerimonia di apertura, presieduta dal Presidente della Giunta, Renzo Testolin, ha dedicato un momento di ricordo collettivo alle vittime e ai danni causati da quella calamità naturale. “La memoria come impegno per la prevenzione – ha sottolineato Testolin – perché quella tragedia ha inferto una ferita profonda alla nostra comunità. Il suo ricordo non è solo un atto dovuto, ma un monito che deve guidare ogni nostra azione futura. In un contesto alpino come il nostro, la forza della natura non ammette distrazioni: solo trasformando il dolore in vigilanza costante potremo costruire una Valle d’Aosta più sicura e resiliente”.

“Soltanto insieme possiamo costituire una valida alternativa ai disastri che possono colpirci" ha dichiarato il neosindaco di Aosta e già dirigente del Dipartimento difesa del suolo e risorse idriche, Raffaele Rocco, che ha rammentato “i lutti, le disgrazie e i danni di allora, ma anche la reazione unitaria e coraggiosa della Regione”.

Dalle 9 alle 17,30, il cuore della città si è trasformato in un grande villaggio della Protezione Civile: decine di stand e mezzi operativi hanno mostrato al pubblico l’attività quotidiana di prevenzione, monitoraggio e intervento sul territorio.

Protagonisti della giornata i volontari e gli operatori delle varie componenti del sistema: il Dipartimento regionale di Protezione Civile, il Centro Funzionale e Pianificazione, la Centrale Unica del Soccorso (CUS), la centrale 112 NUE, il Corpo valdostano dei Vigili del Fuoco, il Corpo forestale regionale, il Soccorso Alpino Valdostano, il 118, la Polizia di Stato, l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, l’Esercito Italiano, l’ARPA VdA, la Fondazione Montagna Sicura e l’Istituto zooprofilattico regionale.

Accanto alle strutture istituzionali, spazio anche alle organizzazioni di volontariato iscritte agli elenchi territoriale e nazionale, ai gruppi giovanili, ai radioamatori valdostani, al Coordinamento Disabilità Valle d’Aosta (CODIVDA) e al punto ristoro ANA e ANPAS. Numerose le attività dedicate ai più piccoli, pensate per avvicinare le nuove generazioni ai temi della sicurezza e dell’autoprotezione.

Il capo della Protezione Civile Valdostana, Valerio Segor, ha ricordato come la manifestazione si inserisca nella Settimana nazionale della Protezione Civile, che punta a rafforzare la cultura della prevenzione: “I fenomeni alluvionali, le frane, le valanghe o i rischi di origine antropica non sono minacce astratte – ha detto Segor – ma realtà che possiamo affrontare solo con conoscenza e preparazione. Il nostro sistema è cresciuto molto, ma il rischio zero non esiste. Di fronte ai cambiamenti climatici dobbiamo continuare a investire in prevenzione e in consapevolezza, per costruire insieme una comunità più resiliente”.

L’Open Day ha così unito ricordo e futuro: un tributo alle vittime dell’alluvione del 2000 e un invito a tutti i valdostani a sentirsi parte attiva del sistema di Protezione Civile, sotto il motto “Uniti per proteggerci”.

red.laprimalinea.it