Anche il movimento Valle d’Aosta Aperta interviene sulla pubblicazione del parere legale che, secondo il presidente Renzo Testolin e il vicepresidente Luigi Bertschy, consentirebbe loro di ricandidarsi in Giunta nonostante il limite ai mandati previsto dalla Legge regionale n. 21/2007.
VdA Aperta definisce il documento "un parere di parte" e denuncia "l’ennesima dimostrazione di come, in Valle d’Aosta, le leggi vengano interpretate in base alla convenienza politica".
"Una norma nata per garantire il ricambio e limitare il potere – si legge nella nota – diventa ora un’opzione discrezionale nelle mani di chi governa, con regole che vengono piegate e adattate alle esigenze del momento".
Il Movimento progressista evidenzia come il tema non sia solo tecnico, ma politico e istituzionale: "La trasparenza e la coerenza istituzionali non sono dettagli, ma il fondamento della democrazia regionale. Trattarle come un gioco mina la credibilità delle istituzioni stesse". VdA Aperta critica inoltre i tempi della comunicazione del parere, diffuso dopo le elezioni regionali, quando – sostengono – sarebbe stato necessario chiarire la questione prima del voto.
"La chiarezza andava fatta prima, come avevamo chiesto, per evitare di prendere in giro i cittadini e di aprire l’ennesima stagione di ricorsi e battaglie legali".