Politica | 08 ottobre 2025, 14:53

Il costituzionalista Grosso: 'Testolin e Bertschy rieleggibili in Giunta'

Il costituzionalista Grosso: 'Testolin e Bertschy rieleggibili in Giunta'

Un parere pro veritate del professor Enrico Grosso, ordinario di Diritto costituzionale all’Università di Torino, potrebbe aprire la strada a una nuova candidatura in Giunta per il presidente della Regione, Renzo Testolin, nonché per il vicepresidente e assessore Luigi Bertschy nella prossima legislatura 2025-2030.

Il documento, depositato ieri alla Presidenza del Consiglio Valle su richiesta dei due esponenti dell’esecutivo che ne sono i committenti, affronta la questione dei limiti di mandato previsti per le cariche di Giunta, tema sul quale si sono concentrate diverse interpretazioni politiche e giuridiche negli ultimi mesi.

Secondo il costituzionalista, la normativa regionale andrebbe letta nel senso che, per stabilire la rieleggibilità di un consigliere, si debba guardare solo alle due legislature consecutive immediatamente precedenti, e non a eventuali incarichi svolti in periodi più remoti. Inoltre, se in una delle due legislature il mandato è durato meno di due anni, sei mesi e un giorno, quel periodo non dovrebbe essere conteggiato ai fini del limite.

"Va prediletta l’interpretazione che meno incide sull’esercizio dei diritti di elettorato passivo", scrive Grosso, richiamando l’articolo 51 della Costituzione e ribadendo che "l’eleggibilità è la regola, mentre l’ineleggibilità è l’eccezione".

Il costituzionalista sottolinea anche che, in Valle d’Aosta, non esiste un obbligo costituzionale di limitare i mandati consecutivi del presidente della Regione, poiché l’elezione non è diretta. Eventuali restrizioni, dunque, possono essere introdotte solo se rispettano i principi di proporzionalità e ragionevolezza.

Sebbene il parere non abbia valore vincolante, la sua conclusione potrebbe rafforzare la posizione di chi sostiene che Testolin e Bertschy restino eleggibili anche nella prossima legislatura. Resta però da capire se il Consiglio regionale e gli organi di garanzia condividano la stessa lettura della norma o se si aprirà un nuovo confronto politico e istituzionale sul tema.

pa.ga.