Cronaca | 25 agosto 2025, 10:17

Aggressione al carcere di Brissogne, Osapp: 'erano in struttura direttore e/o comandante?'

Una manifestazione dell'Osapp a Torino (foto d'archivio)

Una manifestazione dell'Osapp a Torino (foto d'archivio)

Nuovo allarme sul carcere di Brissogne dopo la violenta aggressione avvenuta domenica mattina, 24 agosto, nella sezione B2 della Casa circondariale valdostana. Un detenuto marocchino di 25 anni ha colpito alle spalle un agente di polizia penitenziaria e, subito dopo, si è scagliato contro il collega venuto in soccorso. Entrambi hanno riportato la frattura del setto nasale e lesioni con prognosi di trenta giorni.

A sottolineare la gravità dell’episodio è l’Osapp, il sindacato autonomo della polizia penitenziaria, che da tempo segnala criticità strutturali e organizzative nell’istituto di pena valdostano. “Quella di Brissogne è stata una delle aggressioni più cruente e immotivate, ma anche prevedibili, di questa estate di fuoco nelle carceri del Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria” dichiara il segretario generale, Leo Beneduci.

Il sindacato sottolinea come da oltre otto anni la struttura sia priva di un comandante titolare del reparto di Polizia penitenziaria. Ma il punto cruciale sollevato da Beneduci riguarda la catena di comando: al momento dell’aggressione erano presenti in istituto il direttore e il comandante facente funzioni, o almeno uno dei due? Una questione che, per l’Osapp, merita “le necessarie verifiche disciplinari”, soprattutto se entrambi avessero fruito contemporaneamente delle ferie estive, “scelta sconsigliabile in qualsiasi istituto, tanto più in un periodo di ridotta presenza di personale e di alta tensione interna”.

Non si tratta di un caso isolato. A Brissogne già in passato si erano registrati episodi di violenza ai danni degli agenti, in particolare nell’estate del 2023 e nel 2024, quando diversi poliziotti rimasero feriti in scontri con i detenuti e la rivolta dello scorso maggio, con altri agenti finiti in ospedale e danni per migliaia di euro ad arredi e struttura. Lo stesso quadro emerge nel resto del distretto Nord-Ovest, con aggressioni a Cuneo, Alba, Torino, Genova e Sanremo, che l’Osapp mette in relazione a una gestione “inerte” e “deficitaria” da parte dell’amministrazione penitenziaria (vedi, ad esempio, la discarica di rifiuti a cielo aperto in un'area del carcere di Brissogne oggetto di indagine penale).

“Il personale è lasciato solo, senza organici e tutele adeguate – denuncia Beneduci – mentre ai vertici sembra garantita una sorta di inamovibilità. A differenza dei poliziotti, che vengono colpiti da sanzioni e procedimenti disciplinari, direttori e provveditori restano sempre al loro posto, indipendentemente dai risultati”.

Da qui la richiesta del sindacato: le dimissioni del Provveditore regionale e l’avvicendamento alla direzione di Brissogne. Una presa di posizione dura che riaccende il dibattito sulla condizione del carcere valdostano, a lungo al centro delle cronache per problemi di organico, sovraffollamento e carenze gestionali.

pa.ga.